Sunday, December 16, 2007
In a Funk
For those of you who didn't read it yet, below you'll find the link to the NYT article (13.12.07) about the sickness of Italy...I found it realistic, and quite complete!
http://www.nytimes.com/2007/12/13/world/europe/13italy.html?_r=1&oref=slogin
Thursday, November 15, 2007
Governanti

Fonte: Repubblica, 15-11-07
Foto: blogosfere.com
Tuesday, November 06, 2007
Maestro di vita


Thursday, June 14, 2007
Epilogo: Gaza, guigno 2007
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ESTERI:
GAZA, LA FOLLIA DEI PALESTINESI E QUARANT'ANNI DI OCCUPAZIONE MILITARE
di SANDRO VIOLA
Mahmud Abbas, il presidente dell'Autorità palestinese, ha ragione: quel che sta accadendo a Gaza è "una follia". Una guerra civile che invece di coinvolgere, come sempre nelle guerre civili, classi sociali diverse, interessi economici in conflitto, ha spinto nel precipizio una stessa massa di pezzenti impazziti. Gli uni e gli altri, quelli di Fatah e quelli di Hamas, senza lavoro da anni, tenuti in vita dagli aiuti alimentari dell'Onu, con montagne d'immondizie e minacce d'epidemie sulla porta di casa, una gran parte senza acqua né luce.
Una massa di disperati che si contendono il potere in un paesaggio di tremenda miseria. In quell'anus mundi che è oggi la Striscia di Gaza. Lo s'era detto giorni fa, e vale la pena di ripeterlo. I palestinesi appaiono incorreggibili. Invece di proporsi verso Israele e la comunità internazionale come interlocutori credibili in un negoziato di pace, essi forniscono pretesti e ragioni a quella parte della società israeliana che non vuole trattative, compromessi, accordi, sostenendo appunto che sul versante palestinese "non c'è nessuno con cui negoziare". E quindi sono loro, i dirigenti e i seguaci di Fatah e di Hamas, i responsabili dei combattimenti di strada in corso da giorni, delle vittime, del caos che stanno sconvolgendo Gaza.
Loro i responsabili di quella che sembra ormai la vera e più drammatica conseguenza dello scontro: il disfacimento dell'Autorità palestinese. Il vuoto politico, l'anarchia forse senza scampo in cui versano ormai i territori della Palestina occupati quarant'anni fa da Israele.
Tutta colpa dell'Islam radicale portato in Palestina da Hamas, e quindi delle divisioni innescate nella società palestinese (un tempo la porzione più laica del mondo arabo) dall'irrompere del fanatismo religioso? No, solo in parte. Ci sono altre colpe, altre responsabilità che hanno condotto alla formazione del contesto sociale e politico in cui oggi vediamo divampare un inizio di guerra civile. Questo è il punto da mettere in luce: il contesto, il quadro in cui sono giunti al punto d'esplosione le rivalità, la rabbia intestina, "la follia" dei palestinesi.
Ricostruire fase per fase, episodio per episodio, il formarsi del contesto da cui sono scaturiti i combattimenti di Gaza, sarebbe lungo.
Bisognerà quindi limitarsi ad elencare le tappe, i fatti principali. Intanto l'occupazione. Che cosa hanno prodotto nelle menti, nell'animo dei palestinesi, quattro decenni di occupazione militare israeliana? Quarant'anni di terre espropriate, di acque deviate verso le piscine delle colonie ebraiche, di ulivi dei contadini palestinesi tagliati alla base durante i raid dei coloni più estremisti, di rappresaglie devastanti, di code interminabili ai posti di blocco dell'esercito.
È mai stata fatta giustizia, da parte israeliana, dei soprusi dei coloni, delle inutili violenze dell'esercito ai posti di blocco, delle partorienti che rischiavano di partorire per strada e sotto il sole a picco, delle tre ore e più che uno studente impiegava per superare il reticolo dei check point e raggiungere la sua scuola o università a pochi chilometri da casa? È mai stata chiesta giustizia dalla comunità internazionale per gli "omicidi mirati" che l'esercito e l'aviazione d'Israele compiono da anni, vere ed proprie condanne a morte senza l'ombra di un'istruttoria o d'un processo? Sì, quella palestinese è una follia: e un episodio di ieri - due donne, di cui una incinta, che cercavano d'entrare in Israele cariche d'esplosivo per farsi saltare in un posto affollato - costituisce un dettaglio significativo della caduta della ragione nel mondo palestinese.
Ma un'occhiata al "contesto" per vedere se da esso siano venute alcune delle cause di tale follia, alcuni degli stimoli al suo scatenamento, è doverosa. È doveroso chiedersi quale altro popolo avrebbe sopportato senza perdere la ragione i quarant'anni che hanno vissuto i palestinesi. È vero: sono stati loro, con i loro kamikaze, ad imprimere una delle svolte più tragiche e bestiali al conflitto che li oppone ad Israele. Ma anche qui il "contesto" suggerisce qualcosa che va tenuto a mente.
I kamikaze di Hamas sono comparsi nel 2001, trentaquattro anni dopo l'inizio dell'occupazione. Non c'erano kamikaze, prima. Quanto ad Hamas, chi conosce le vicende della Palestina occupata sa bene quanta parte abbiano avuto gli israeliani nell'insediamento degli islamisti a Gaza e in Cisgiordania. Come nella seconda metà degli Ottanta fossero visti, da Ariel Sharon in particolare, quali utili contendenti dell'Olp di Arafat. Come ne vennero favorite la crescita e le attività, così da produrre due risultati: uno certo, l'indebolimento dell'Olp, e un altro auspicabile, lo scontro interno tra le due fazioni. Non c'è dubbio: oggi hanno ragione gli israeliani che sostengono l'assenza di interlocutori affidabili sul versante palestinese. Con chi si dovrebbe negoziare: con le bande armate di Hamas, con quelle della Jihad islamica, con i resti delle forze fedeli a Mahmud Abbas? No, con questi, a questo punto, non è possibile trattare.
Ma il "contesto" ci serve anche a vedere come siano stati bruciati da Israele quelli che forse avrebbero potuto essere gli interlocutori affidabili. Arafat prima, screditato, ridicolizzato dall'assedio posto da Sharon, per un anno e mezzo, al suo quartier generale di Ramallah, mentre Hamas convinceva i palestinesi che l'unica via d'uscita dall'occupazione fossero gli attentati e l'intransigenza verso "l'entità sionista". E poi Mahmud Abbas, bruciato anch'egli da Sharon al momento del ritiro da Gaza. Ritiro unilaterale, senza che Abbas vi avesse alcun ruolo, senza che vi fosse una sia pure simbolica consegna della Striscia all'Autorità palestinese. Forse l'atto più rilevante per la vittoria di Hamas alle elezioni palestinesi del marzo 2006.
E in ultimo sarà bene non dimenticare la sospensione degli aiuti e dei finanziamenti all'Autorità palestinese, decretati dagli Stati Uniti e dall'Unione europea dopo la formazione del primo governo Hamas, e in larga parte ancora mantenuta nei confronti del governo di unità nazionale Hamas-Fatah. Certo, sembrò giusto tagliare i fondi ad un'organizzazione come Hamas, che non ha mai rinunciato al terrorismo e non intende riconoscere Israele. Ma oggi bisogna forse parlare d'un errore. La povertà a Gaza è aumentata, la disperazione ha spento gli ultimi barlumi di ragione, e questo ha certamente avuto un peso nell'innesco dello scontro intestino.
Ecco, il "contesto" non va dimenticato. Quando si critica la politica dei governi israeliani, bisogna sempre tenere presente che Israele è l'unico Stato di cui una parte del mondo discute ancora sulla sua legittimità, sui suoi confini, e anzi contesta l'una e gli altri. Questo induce a giustificare, volta per volta, anche gli errori più gravi della politica israeliana. Ma d'altra parte, come ignorare che sono stati anche quegli errori a produrre "la follia" palestinese?
(14 giugno 2007)
Friday, April 20, 2007
Per la Cronaca...l'e' tutto da rifare!


Monday, April 16, 2007
Virginia Tech: commenti?
Mi riservavo una foto per qualche post successivo, ma perchè non postarla ora, che cambia?
Questo è un sabato normale di qualche mese fa, quello che spunta nella foto è il mio ex coinquilino, eravamo entrati a curiosare da un Decathlon, Cisalfa o Nencini sport qualsiasi...un documento, ti controllano la fedina penale, riempi un foglio, e te ne vai sicuro ad allenarti sui piccioni...se cliccate sulla foto si vede ancora meglio...
Friday, March 09, 2007
Nave senza nocchiero?
Le leggi elettorali cambiano, i governi cadono, agli occhi degli stranieri la politica italiana è incomprensibile. Non lasciamoci ingannare dalla cronaca. L’Italia è il Paese europeo che ha mantenuto la maggiore stabilità politica, negli ultimi 50 anni.
Molti si chiedono quale sia il segreto dell’Italia, che riesce a rimanere a galla nonostante tutto. E’ proprio il suo sistema politico, che tra accordi, sfiducie, rimpasti, governi tecnici ed elezioni anticipate, riesce a mantenere una solida filosofia politica di base e, sul piano materiale, una costanza dell’orientamento e della programmazione. Il tutto ispirato ad un ideale cattolico, moderato e legato al debito storico verso l’alleanza atlantica, e improntato ad una gestione conservatrice. Maggioranze solide e decentrate o effettiva rappresentanza delle minoranze farebbero rischiare mutamenti politici reali nell'arco di cicli annuali o addirittura quinquennali. Riforme e controriforme, insomma, porterebbero davvero all’instabilità. Il governo più stabile, il Berlusconi secondo, ed il suo Parlamento, sono comunque rimasti ancorati nel mezzo, con moderate aperture alle frange di estrema destra e xenofoba, possibili grazie a concessioni ancora maggiori al centro reazionario.
Al di là delle apparenze, la rotta è chiara. Purtroppo la realtà circostante è mutata, e le sfide non sono più quelle degli anni ‘50 né dei ’70. Al posto fisso è subentrato il precariato dilagante, all’industria la finanza, alla produzione artistica e culturale la distrazione a fini commerciali. La burocrazia non si è mai adeguata al dinamismo e agli scenari mutevoli del presente e del prossimo futuro. Il turismo regge, grazie ai nostri antenati di cui ci ricordiamo sempre meno.
Nonostante il temperamento tragicomico e l'autoironia di noi italiani, navighiamo su una solida corazzata. Anche Dante dovrebbe ricredersi. Ma forse la nave è talmente solida e rigida da non riuscire ad adattarsi al cambiamento dei venti e a navigare in acque più basse. Sembra che non potremo fare altro che stare a guardare, ancora una volta non dipende da noi.
Thursday, March 01, 2007
Wednesday, February 28, 2007
Nella migliore delle ipotesi...
2) Per rodermi il fegato sotto un governo di larghe intese (col Vaticano e con gli USA) o sotto un governo tecnico (con Ruini e la Rice architetti della corte), io non torno
Speditemi la mia roba dovunque io sia, genitori. E per gli altri, venite a trovarmi in esilio volontario.
Comunque vada, che Paese di merda! Sempre di piu', se ancora ce n'era bisogno.
Thursday, February 22, 2007
Per quanto ancora dovremo pagare pegno alla nostra storia?
Alcune riflessioni a mente fredda, se si puo’. Rossi e Turigliatto non sarebbero stati comunque sufficienti. Turigliatto era fuori dell’aula, quindi non contava nel numero legale. Anche se entrambi avessero votato, il quorum per approvare la mozione si sarebbe alzato di uno, e i loro voti non sarebbero bastati.
Che non fosse possibile e nemmeno giusto fare affidamento sui Senatori a vita si sapeva dall’inizio della legislatura. Ma, come nota il Manifesto, non puo’ non rimanere il dubbio che quella dei tre astenuti sia stata una reazione proprio alla volonta’ dell’Unione di smarcarsi, almeno nelle intenzioni - per convinzione o per compiacere l'ala sinistra –, dal vassallaggio verso gli Stati Uniti e verso il Vaticano. Cossiga si e’ schierato apertamente, in virtu’ della propria “storia atlantica”. Del resto e’ stato sponsor di Gladio e molte altre nefandezze italo-americane. Pininfarina e’ un grande industriale, che e’ stato aiutato dalla Chrysler-GM a fare il salto di qualita’, ed e’ uno degli sponsor principali della TAV Torino-Lione. Non era atteso al Senato, ieri, alle cui sedute non partecipa mai, pero’ e’ arrivato, per l’iniziale sollievo e poi il dramma dell’Unione. Su Andreotti, che ha scritto di proprio pugno la politica italiana del dopoguerra, spalleggiato dal Vaticano, non credo che ci siano parole da aggiungere. Le dichiarazioni dei giorni precedenti erano state in supporto della mozione D’Alema, le parole pronunciate in aula erano gia’ tipicamente vaghe...che abbia cambiato opinione all’ultimo minuto, per la replica di D’Alema su Vicenza e sulla discontinuita’ rispetto alla politica estera precedente, e che non avesse chiare le conseguenze, non lo crede nessuno.
Wednesday, February 21, 2007
Profonda amarezza...
Non so chi possa essere convinto che tornare a quella destra non avra' conseguenze effettive sulla vita delle persone. L'impressione che siamo un Paese incurabile e' sempre piu' forte. Doveva succedere, forse. Ma provo davvero una profonda tristezza e difficolta' a rapportarmi a gli eventi, in questo momento.
Fatemi sapere come si sta vivendo questa fase e cosa succedera'...
Saturday, February 17, 2007
La Gerontocrazia. Seconda nota a margine



Saturday, February 03, 2007
La gallina dalle uova d'oro

Forse in Italia si sarà parlato molto - ma non credo - del reportage dell'Espresso che elenca gi ex parlamentari che percepiscono pensioni (vitalizi!) dai 3 agli 8mila euro al mese anche dopo una sola legislatura . Cumulabili con qualsiasi altro reddito (su questo link l'elenco completo con nomi e cifre, nella pagina in basso). Gente di 50 anni, che poi torna al proprio lavoro, che quasi mai è carpentiere o segretario comunale...Certo il problema delle pensioni è molto più ampio di questo, ma di cambiare queste regole nessuno parla mai. E noi ci dobbiamo sbattere per cumulare i contributi di diversi contratti a termine e cose simili, diritti apparentemente elementari. Per carità, le responsabilità dei parlamentari sono (dovrebbero essere) superiori a tutti, e nessuno nega il diritto alla giusta retribuzione durante la carica. Ma io a 30 anni non arrivo nemmeno a due anni di contributi, se non contiamo l'EMPAM che è una miseria. E ho fatto notti in ospedale e turni di 24 e 36 ore da quando mi sono laureato (2001).
Sono 1377 ex-deputati e 861 ex-senatori. C'è gente come Luciano Benetton (gruppo Benetton, che va dall'abbigliamento alle Autostrade all'editoria), che prende 3108 euro al mese di pensione per essere stato eletto una sola legislatura (5 anni)!!!!!!...mica aveva perso il lavoro nel frattempo, e che lavoro! Poi Guido Rossi, professore universitario di legge, expresidente della CONSOB, di Montedison, di Telecom, di diverse banche (tra cui Capitalia), ex-commissario straordinario della FIGC e attualmente presidente di Telecom dopo le dimissioni di Tronchetti-P, settembre 2006. Non credo che il presidente Telecom lo faccia gratis et amore dei. Ci sono Walter Veltroni, che anche lui non credo faccia gratis il sindaco di Roma, Vittorio Sgarbi, Giancarlo Abete, ex vice presidente della FIGC (quella del calcio, non i giovani comunisti). Vittorio Cecchi Gori prende 4725 euro tutti i mesi, come pure Gian Franco Corsi Zeffirelli. E molti altri...leggeteveli. Non ho trovato, con mia sorpresa, Ilona Staller, non so se è sotto nome diverso o che altro.
Facendo un calcolo approssimativo, e considerando una somma ipotetica di 4mila euro al mese a testa (sicuramente arrotondata per difetto) stiamo versando, con le tasse, circa 9 MILIONI di euro AL MESE per pagare queste 2238 persone. Non sarebe l'ora di fare pressione?
Thursday, January 25, 2007
Dal passato prossimo

Questo mese è stata da noi un'argentina, Ana Maria. E' rimasta ai margini degli orrori della dittatura. Ma mi ha raccontato di amici che, dopo essere spariti per pochi giorni, vendettero improvvisamente tutto e e scapparono in Francia, di attenzione ai posti che si frequentavano o alle amicizie sconvenienti. E di un senso di colpa per non aver saputo e fatto di più per la sua generazione...
Qualcuno ha brindato alla morte di Pinochet, per cause naturali...ma la storia si ripete: Videla e altri membri della sua junta, prima indultati nel 1990 dall'allora presidente Carlos Menem, su pressione degli apparati militari, sono attualmente agli arresti domiciliari per limiti d'età, accusati di sparizione di minori.
Foto:Videla e Pinochet
Tuesday, January 23, 2007
Transparency

Saturday, January 20, 2007
Get on the Bus to DC!

Possibili banners:
For an infant's shirt: Already smarter than Bush
1/20/09: End of an Error
That's OK, I Wasn't Using My Civil Liberties Anyway
Let's Fix Democracy in This Country First
If You Want a Nation Ruled By Religion, Move to Iran
Bush. Like a Rock. Only Dumber.
You Can't Be Pro-War And Pro-Life At The Same Time
If You Can Read This, You're Not Our President
Of Course It Hurts: You're Getting Screwed by an Elephant
Hey, Bush Supporters: Embarrassed Yet?
George Bush: Creating the Terrorists Our Kids Will Have to Fight
America : One Nation, Under Surveillance
They Call Him "W" So He Can Spell It
Which God Do You Kill For?
Jail to the Chief
No, Seriously, Why Did We Invade?
Bush: God's Way of Proving Intelligent Design is Full Of Crap
So Many Christians, So Few Lions
Bad president! No Banana.
We Need a President Who's Fluent In At Least One Language
We're Making Enemies Faster Than We Can Kill Them
Buck Fush
Rich Man's War, Poor Man's Blood
Is It Vietnam Yet?
Bush Doesn't Care About White People, Either
Where Are We Going? And Why Are We In This Handbasket?
Frodo Failed. Bush Has the Ring.
Impeach Cheney First
When Bush Took Office, Gas Was $1.46
You Elected Him. You Deserve Him.
The Republican Party: Our Bridge to the 11th Century
Wednesday, January 17, 2007
Il segreto del mio successo

Saturday, January 13, 2007
Paradossi moderni
"Una de las parodoxes mes evidents dels nostres temps: estar en desacord amb la politica imperialista de alguns Paisos occidentals (no per una questio ideologica, si no pels morts i els desastres que ha fet i continua fent) sembla que porti a coincidir necessariament amb posicions integristes, islamiques, en aquest cas. A part la co-responsabilitat d'aquestes meteixes politiques en el reforcament de les posicions integristes religioses (com a minim a Palestina), el punt es: la opposicio vers aquestes politiques imperialistes (sense un antiamericanisme de principi - ho diu un que, com voste', viu als EEUU) mira a les condicions de les poblacions, i a cap altra cosa. Suportar idealment la poblacio palestina o la libanesa no vol dir suportar Hamas o Hezbollah.
Altre tema es: Hamas, per exemple, no es espia d'un canvi positiu a Palestina! La delegictimacio' i l'anniquilament fisic de la PLO (i la corrupcio, es ben clar), i la pobreza del poble Palesti han ajudat. Es opportu', ara com ara, continuar amb posicions igualment integristes (ideologia o explotament?) i declarar Hamas illegal tout-court, bloquejant les ajudes a les poblacions?
Aquesta actitud paternalista vers "els ingenuous amics d'esquerra" oblida a vegades punts de vista importants, crec. Per cert, estic d'acord amb qui ha comentat previament que els termes "esquerra" o "ser d'esquerra" tenen bastant poc sentit, avui en dia. Gracies".
Thursday, January 11, 2007
Con le proprie orecchie!!!
Comunque, Egli ha detto che proveranno il piano b, o c o giu' di li', geniale!, inviando altri 20000 soldati (16260, in euro), embeddandoli nelle truppe irachene o viceversa, stile tacchino di Thanksgiving (genio di un Ulisse!).
Fino a qui nessuna sorpresa: direttona sulla CNN, inviati dappertutto. Come da manuale della politica, dopo il capoccia tutti gli scagnozzi, maggioranza e opposizione: il primo a parlare e' stato un Democratico (mi dispiace molto essermi perso il nome, per non fare di tutta erba...). Insomma, il succo e' stato che questa volta, questa!, loro non erano d'accordo, che l'esercito fino a qui aveva fatto un lavoro eccezionale, ammazzando il dittatore e restituendo la liberta' agli iracheni etc, ma che ora se la dovevano sbrigare da soli, che non puo' essere che 'sti iracheni "chiamino il 911 - il 118 di qui -, cioe' gli Stati Uniti, per ogni problema che hanno", testuali parole lo giuro potessino cecamme!!!, e che ora devono ringraziare e capire che e' il momento di dimostrare di essere maturi.
Almeno in Pennsylvania, dove da poco sono stati eletti alcuni rappresentanti democratici contro la guerra (al posto dei repubblicani che c'erano), scetticismo (e rassegnazione), pare.
En passant, oggi ho letto che "fonti dell'amministrazione americana" (in perfetto stile Repubblica) hanno dichiarato che gli esponenti di Al Q in Somalia sono purtroppo tutti illesi.
Poi dice che dovevo essere contento per le erezioni di Midterm...ma vaffa...
Sondazzo - Padri d'Europa
Prima o poi, forse, saprete a che mi serve. Potete scriverlo nei commenti, non c'e' piu' bisogno di registrarsi.
Thanks.