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Sunday, December 16, 2007

In a Funk

Per chi non l'avesse letto, di seguito il collegamento all'articolo del New York Times (13.12.07) sul "quadro clinico" dell'Italia...una fotografia piuttosto realistica, e quasi completa!

For those of you who didn't read it yet, below you'll find the link to the NYT article (13.12.07) about the sickness of Italy...I found it realistic, and quite complete!

http://www.nytimes.com/2007/12/13/world/europe/13italy.html?_r=1&oref=slogin

Thursday, November 15, 2007

Governanti

L'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga voterà no alla legge finanziaria. A renderlo noto è lo stesso presidente emerito della Repubblica in un comunicato. "Non condividendo la lettera inviatagli da inviatagli da Prodi, Cossiga parteciperà a votazione su approvazione finale della legge finanziaria e voterà contro la sua approvazione per protesta - si legge nella nota - contro l'intenzione della maggioranza di istituire una commissione di inchiesta sui fatti del G8 di Genova, in quanto contro la polizia di Stato e l'arma dei carabinieri".

Fonte: Repubblica, 15-11-07
Foto: blogosfere.com

Tuesday, November 06, 2007

Maestro di vita

"Buonasera, scusate se sono un po' commosso e, magari, si vede"...

Un altro padre che scompare, in questo caso un padre della parola scritta - come lo fu per me Manuel Vazquez Montalban - ma anche parlata. Credo di aver ricevuto una guida dalle sue parole, e da quella che si intravedeva essere la sua natura di uomo, con la sua fermezza, la sua serenita', la sua storia di partigiano.
Il mio ricordo di Enzo Biagi non e' legato all'editto bulgaro, col quale Berlusconi lo caccio' dalla televisione - e Biagi non si poteva certo qualificare come un feroce oppositore ideologico, il che faceva ancora piu' paura. Il ricordo e' quello di un giornalista, di un maestro, dell'incontro col suo primo libro letto, una serie di interviste dal titolo "Dicono di lei" (che ho in un'altra edizione da quella della foto).
Certo le vicende ultime non possono non restare nella memoria della nostra generazione, con le parole di Biagi: "Dalla Rai dopo 41 anni di servizio mi hanno mandato una disdetta con la ricevuta di ritorno. Bene, rifarei tutto quello che ho fatto. Sono sempre stato dalla parte di quelli che non vincono".

Thursday, June 14, 2007

Epilogo: Gaza, guigno 2007

Ci sono cose su cui non è possibile mantenere silenzio e proseguire la meditazione. Alla fine anche Repubblica fa un bilancio su gli ultimi quarant'anni di storia palestinese...si vedeva da lontano, probabilmente adesso è troppo tardi. E' molto doloroso. Di seguito l'articolo di Viola (anche linkato); ovviamente non sono d'accordo con la terz'ultima e pen'ultima riga (d'altra parte Repubblica è un giornale di governo, e ci è arrivato e ci rimane seguendo questa linea).
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ESTERI:
GAZA, LA FOLLIA DEI PALESTINESI E QUARANT'ANNI DI OCCUPAZIONE MILITARE
di SANDRO VIOLA

Mahmud Abbas, il presidente dell'Autorità palestinese, ha ragione: quel che sta accadendo a Gaza è "una follia". Una guerra civile che invece di coinvolgere, come sempre nelle guerre civili, classi sociali diverse, interessi economici in conflitto, ha spinto nel precipizio una stessa massa di pezzenti impazziti. Gli uni e gli altri, quelli di Fatah e quelli di Hamas, senza lavoro da anni, tenuti in vita dagli aiuti alimentari dell'Onu, con montagne d'immondizie e minacce d'epidemie sulla porta di casa, una gran parte senza acqua né luce.

Una massa di disperati che si contendono il potere in un paesaggio di tremenda miseria. In quell'anus mundi che è oggi la Striscia di Gaza. Lo s'era detto giorni fa, e vale la pena di ripeterlo. I palestinesi appaiono incorreggibili. Invece di proporsi verso Israele e la comunità internazionale come interlocutori credibili in un negoziato di pace, essi forniscono pretesti e ragioni a quella parte della società israeliana che non vuole trattative, compromessi, accordi, sostenendo appunto che sul versante palestinese "non c'è nessuno con cui negoziare". E quindi sono loro, i dirigenti e i seguaci di Fatah e di Hamas, i responsabili dei combattimenti di strada in corso da giorni, delle vittime, del caos che stanno sconvolgendo Gaza.

Loro i responsabili di quella che sembra ormai la vera e più drammatica conseguenza dello scontro: il disfacimento dell'Autorità palestinese. Il vuoto politico, l'anarchia forse senza scampo in cui versano ormai i territori della Palestina occupati quarant'anni fa da Israele.

Tutta colpa dell'Islam radicale portato in Palestina da Hamas, e quindi delle divisioni innescate nella società palestinese (un tempo la porzione più laica del mondo arabo) dall'irrompere del fanatismo religioso? No, solo in parte. Ci sono altre colpe, altre responsabilità che hanno condotto alla formazione del contesto sociale e politico in cui oggi vediamo divampare un inizio di guerra civile. Questo è il punto da mettere in luce: il contesto, il quadro in cui sono giunti al punto d'esplosione le rivalità, la rabbia intestina, "la follia" dei palestinesi.

Ricostruire fase per fase, episodio per episodio, il formarsi del contesto da cui sono scaturiti i combattimenti di Gaza, sarebbe lungo.
Bisognerà quindi limitarsi ad elencare le tappe, i fatti principali. Intanto l'occupazione. Che cosa hanno prodotto nelle menti, nell'animo dei palestinesi, quattro decenni di occupazione militare israeliana? Quarant'anni di terre espropriate, di acque deviate verso le piscine delle colonie ebraiche, di ulivi dei contadini palestinesi tagliati alla base durante i raid dei coloni più estremisti, di rappresaglie devastanti, di code interminabili ai posti di blocco dell'esercito.

È mai stata fatta giustizia, da parte israeliana, dei soprusi dei coloni, delle inutili violenze dell'esercito ai posti di blocco, delle partorienti che rischiavano di partorire per strada e sotto il sole a picco, delle tre ore e più che uno studente impiegava per superare il reticolo dei check point e raggiungere la sua scuola o università a pochi chilometri da casa? È mai stata chiesta giustizia dalla comunità internazionale per gli "omicidi mirati" che l'esercito e l'aviazione d'Israele compiono da anni, vere ed proprie condanne a morte senza l'ombra di un'istruttoria o d'un processo? Sì, quella palestinese è una follia: e un episodio di ieri - due donne, di cui una incinta, che cercavano d'entrare in Israele cariche d'esplosivo per farsi saltare in un posto affollato - costituisce un dettaglio significativo della caduta della ragione nel mondo palestinese.

Ma un'occhiata al "contesto" per vedere se da esso siano venute alcune delle cause di tale follia, alcuni degli stimoli al suo scatenamento, è doverosa. È doveroso chiedersi quale altro popolo avrebbe sopportato senza perdere la ragione i quarant'anni che hanno vissuto i palestinesi. È vero: sono stati loro, con i loro kamikaze, ad imprimere una delle svolte più tragiche e bestiali al conflitto che li oppone ad Israele. Ma anche qui il "contesto" suggerisce qualcosa che va tenuto a mente.

I kamikaze di Hamas sono comparsi nel 2001, trentaquattro anni dopo l'inizio dell'occupazione. Non c'erano kamikaze, prima. Quanto ad Hamas, chi conosce le vicende della Palestina occupata sa bene quanta parte abbiano avuto gli israeliani nell'insediamento degli islamisti a Gaza e in Cisgiordania. Come nella seconda metà degli Ottanta fossero visti, da Ariel Sharon in particolare, quali utili contendenti dell'Olp di Arafat. Come ne vennero favorite la crescita e le attività, così da produrre due risultati: uno certo, l'indebolimento dell'Olp, e un altro auspicabile, lo scontro interno tra le due fazioni. Non c'è dubbio: oggi hanno ragione gli israeliani che sostengono l'assenza di interlocutori affidabili sul versante palestinese. Con chi si dovrebbe negoziare: con le bande armate di Hamas, con quelle della Jihad islamica, con i resti delle forze fedeli a Mahmud Abbas? No, con questi, a questo punto, non è possibile trattare.

Ma il "contesto" ci serve anche a vedere come siano stati bruciati da Israele quelli che forse avrebbero potuto essere gli interlocutori affidabili. Arafat prima, screditato, ridicolizzato dall'assedio posto da Sharon, per un anno e mezzo, al suo quartier generale di Ramallah, mentre Hamas convinceva i palestinesi che l'unica via d'uscita dall'occupazione fossero gli attentati e l'intransigenza verso "l'entità sionista". E poi Mahmud Abbas, bruciato anch'egli da Sharon al momento del ritiro da Gaza. Ritiro unilaterale, senza che Abbas vi avesse alcun ruolo, senza che vi fosse una sia pure simbolica consegna della Striscia all'Autorità palestinese. Forse l'atto più rilevante per la vittoria di Hamas alle elezioni palestinesi del marzo 2006.

E in ultimo sarà bene non dimenticare la sospensione degli aiuti e dei finanziamenti all'Autorità palestinese, decretati dagli Stati Uniti e dall'Unione europea dopo la formazione del primo governo Hamas, e in larga parte ancora mantenuta nei confronti del governo di unità nazionale Hamas-Fatah. Certo, sembrò giusto tagliare i fondi ad un'organizzazione come Hamas, che non ha mai rinunciato al terrorismo e non intende riconoscere Israele. Ma oggi bisogna forse parlare d'un errore. La povertà a Gaza è aumentata, la disperazione ha spento gli ultimi barlumi di ragione, e questo ha certamente avuto un peso nell'innesco dello scontro intestino.

Ecco, il "contesto" non va dimenticato. Quando si critica la politica dei governi israeliani, bisogna sempre tenere presente che Israele è l'unico Stato di cui una parte del mondo discute ancora sulla sua legittimità, sui suoi confini, e anzi contesta l'una e gli altri. Questo induce a giustificare, volta per volta, anche gli errori più gravi della politica israeliana. Ma d'altra parte, come ignorare che sono stati anche quegli errori a produrre "la follia" palestinese?

(14 giugno 2007)

Friday, April 20, 2007

Per la Cronaca...l'e' tutto da rifare!

Oltre alle foto dell'harem di B*rlusconi, in cui lo psiconano ex presidente del Consiglio dei Ministri e' ritratto con giovani letterine sulle ginocchia, intento a esplorare qualcosa sotto le loro magliette, altre notizie non hanno avuto abbastanza risalto sulla stampa nazionale.

Sul Corriere galleggia a centro pagina: "Il Papa abolisce il limbo"..."salvi i bimbi morti senza battesimo"..."Il testo, di 41 pagine e intitolato «La speranza di salvezza per i bimbi che muoiono senza essere battezzati», è stato elaborato dalla Commissione di 30 membri, che funge da staff di consulenza per il Vaticano e in particolare per la Congregazione per la dottrina della fede". Quelli che sono morti fino a ieri chissa' che fine faranno: l'articolo non specifica se la sentenza sia retroattiva. A questo punto dovranno fare un corollario per la Divina Commedia, decidendo se il limbo va cancellato o no, ed eventualmente redistribuire le anime in maniera equa, tenendo conto del sovraffollamento delle carceri.

Uno dei motivi dello scarso risalto dato a questa notizia, che con sincerita' non vedo secondaria alla presenza del suddetto psiconano ai congressi di DS e DL, e' forse lo sciopero di Repubblica, in corso da alcuni giorni. La testata, infatti, non manca quasi mai di dedicare il paginone centrale all'alto clero.

Monday, April 16, 2007

Virginia Tech: commenti?

Non ho ulteriori riflessioni, intelligenti e non, rispetto a quelle che tutti voi avrete fatto e potreste fare - il degrado culturale e ambientale, i media, le armi, la rifle association e la distorsione del valore costituzionale della libertà. Vivendo da questa parte, non si possono che condividere ancora di più, anche se in una città universitaria come Pittsburgh, che ha una respiro vitale più ampio della mera città campus come può essere Blacksburg, sede di Virginia Tech, queste cose non si avvertono. Ma probabilmente anche in un posto come quello, con il campus in the middle of nowhere, nessuno si aspetta niente finchè non succede, o tutti sanno che prima o poi potrebbe. Da Pittsburgh la Virginia non è poi lontana, ci si arriva in macchina in un 5 ore, che da queste parti non è molto, un sacco di gente qui ha amici e figli di amici che studiano a Virginia Tech.

Mi riservavo una foto per qualche post successivo, ma perchè non postarla ora, che cambia?
Questo è un sabato normale di qualche mese fa, quello che spunta nella foto è il mio ex coinquilino, eravamo entrati a curiosare da un Decathlon, Cisalfa o Nencini sport qualsiasi...un documento, ti controllano la fedina penale, riempi un foglio, e te ne vai sicuro ad allenarti sui piccioni...se cliccate sulla foto si vede ancora meglio...

Friday, March 09, 2007

Nave senza nocchiero?

...appunti sulla politica italiana per uno straniero.

Le leggi elettorali cambiano, i governi cadono, agli occhi degli stranieri la politica italiana è incomprensibile. Non lasciamoci ingannare dalla cronaca. L’Italia è il Paese europeo che ha mantenuto la maggiore stabilità politica, negli ultimi 50 anni.

Molti si chiedono quale sia il segreto dell’Italia, che riesce a rimanere a galla nonostante tutto. E’ proprio il suo sistema politico, che tra accordi, sfiducie, rimpasti, governi tecnici ed elezioni anticipate, riesce a mantenere una solida filosofia politica di base e, sul piano materiale, una costanza dell’orientamento e della programmazione. Il tutto ispirato ad un ideale cattolico, moderato e legato al debito storico verso l’alleanza atlantica, e improntato ad una gestione conservatrice. Maggioranze solide e decentrate o effettiva rappresentanza delle minoranze farebbero rischiare mutamenti politici reali nell'arco di cicli annuali o addirittura quinquennali. Riforme e controriforme, insomma, porterebbero davvero all’instabilità. Il governo più stabile, il Berlusconi secondo, ed il suo Parlamento, sono comunque rimasti ancorati nel mezzo, con moderate aperture alle frange di estrema destra e xenofoba, possibili grazie a concessioni ancora maggiori al centro reazionario.

Al di là delle apparenze, la rotta è chiara. Purtroppo la realtà circostante è mutata, e le sfide non sono più quelle degli anni ‘50 né dei ’70. Al posto fisso è subentrato il precariato dilagante, all’industria la finanza, alla produzione artistica e culturale la distrazione a fini commerciali. La burocrazia non si è mai adeguata al dinamismo e agli scenari mutevoli del presente e del prossimo futuro. Il turismo regge, grazie ai nostri antenati di cui ci ricordiamo sempre meno.

Nonostante il temperamento tragicomico e l'autoironia di noi italiani, navighiamo su una solida corazzata. Anche Dante dovrebbe ricredersi. Ma forse la nave è talmente solida e rigida da non riuscire ad adattarsi al cambiamento dei venti e a navigare in acque più basse. Sembra che non potremo fare altro che stare a guardare, ancora una volta non dipende da noi.

Thursday, March 01, 2007

In quattro parole

Semplicemente geniale...chapeau!

da il Manifesto, giovedi' 1 marzo 2007.

Wednesday, February 28, 2007

Nella migliore delle ipotesi...

1) Per votare alle elezioni in cui verra' eletto il Berlusconi 3, io non torno

2) Per rodermi il fegato sotto un governo di larghe intese (col Vaticano e con gli USA) o sotto un governo tecnico (con Ruini e la Rice architetti della corte), io non torno

Speditemi la mia roba dovunque io sia, genitori. E per gli altri, venite a trovarmi in esilio volontario.

Comunque vada, che Paese di merda! Sempre di piu', se ancora ce n'era bisogno.

Thursday, February 22, 2007

Per quanto ancora dovremo pagare pegno alla nostra storia?

Le mie prime parole sono state dure nei confronti dei dissidenti Rossi e Turigliatto, e qui le ribadisco. Perche’ erano parte della maggioranza, e saranno ritenuti responsabili di eventuali “altri 10 anni di berlusconismo al timone o 100 anni di grande centro vaticano”, come qualcuno ha commentato. E anche perche’ hanno perso un’occasione storica di dare un importante segnale di unita’ nel senso di una politica estera lievemente piu’ orientata all’Europa, per quanto ancora subalterna agli Stati Uniti e al Vaticano. Non si puo’ non tenere presente la replica di D’Alema agli ambasciatori americani in Europa, il vestito a stelle e strisce di Berlusconi, e anche i Dico, per quanto rappresentino un compromesso mutilato e sgraziato su diritti indiscutibili. D'altra parte le condizioni teoriche e pratiche per fare la rivoluzione non ci sono.

Alcune riflessioni a mente fredda, se si puo’. Rossi e Turigliatto non sarebbero stati comunque sufficienti. Turigliatto era fuori dell’aula, quindi non contava nel numero legale. Anche se entrambi avessero votato, il quorum per approvare la mozione si sarebbe alzato di uno, e i loro voti non sarebbero bastati.

Che non fosse possibile e nemmeno giusto fare affidamento sui Senatori a vita si sapeva dall’inizio della legislatura. Ma, come nota il Manifesto, non puo’ non rimanere il dubbio che quella dei tre astenuti sia stata una reazione proprio alla volonta’ dell’Unione di smarcarsi, almeno nelle intenzioni - per convinzione o per compiacere l'ala sinistra –, dal vassallaggio verso gli Stati Uniti e verso il Vaticano. Cossiga si e’ schierato apertamente, in virtu’ della propria “storia atlantica”. Del resto e’ stato sponsor di Gladio e molte altre nefandezze italo-americane. Pininfarina e’ un grande industriale, che e’ stato aiutato dalla Chrysler-GM a fare il salto di qualita’, ed e’ uno degli sponsor principali della TAV Torino-Lione. Non era atteso al Senato, ieri, alle cui sedute non partecipa mai, pero’ e’ arrivato, per l’iniziale sollievo e poi il dramma dell’Unione. Su Andreotti, che ha scritto di proprio pugno la politica italiana del dopoguerra, spalleggiato dal Vaticano, non credo che ci siano parole da aggiungere. Le dichiarazioni dei giorni precedenti erano state in supporto della mozione D’Alema, le parole pronunciate in aula erano gia’ tipicamente vaghe...che abbia cambiato opinione all’ultimo minuto, per la replica di D’Alema su Vicenza e sulla discontinuita’ rispetto alla politica estera precedente, e che non avesse chiare le conseguenze, non lo crede nessuno.

Wednesday, February 21, 2007

Profonda amarezza...

Non che il governo progressista avesse dato un nuovo volto al Paese, ma l'idea di tornare alla destra e' avvilente. Non so chi di voi ha seguito, ho solo letto la cronaca e la dichiarazione di Giovanni Russo Spena, che in questi primi momenti sento di condividere, per motivare l'appoggio del PRC alla mozione.

Non so chi possa essere convinto che tornare a quella destra non avra' conseguenze effettive sulla vita delle persone. L'impressione che siamo un Paese incurabile e' sempre piu' forte. Doveva succedere, forse. Ma provo davvero una profonda tristezza e difficolta' a rapportarmi a gli eventi, in questo momento.

Fatemi sapere come si sta vivendo questa fase e cosa succedera'...

Saturday, February 17, 2007

La Gerontocrazia. Seconda nota a margine

Competitivita', rialzo o ribasso: due estremi.

Quello statunitense è un sistema meritocratico spinto. Anche la "bassa politica", quella sporca, alla fine, è tesa a garantirsi le migliori risorse economiche e umane: nessuno si metterebbe in casa un "figlio o un amico di" (tranne per il posto di Presidente!), e nessuna Università terrebbe uno che non è produttivo. Al singolo e' richiesto un grosso sforzo. Qui, per esempio, il drive per la ricerca scientifica è, oltre che la passione e la carriera, lo stipendio. Ma non quello per comprarsi la barca. In moltissimi casi, quello per campare. Se non ti finanziano un progetto ti devi stressare pesantemente perchè quello successivo, che può diventare l’ultima spiaggia, vada in porto. A volte devi trovarti un altro posto di lavoro. Altre volte finisci a guidare l'autobus (senza offesa). Se lavori in un grosso gruppo sei più coperto, e se l'ambiente è decente, come il mio, ti salvi (come e' successo a quella signora di un mio vecchio post che faceva i 1000 steps in ufficio...non hanno più soldi, ma "...sono 18 anni che è li', mica la possiamo buttare fuori...", e l'hanno riciclata in un’ altra mansione). La guerra in Iraq ha portato un taglio dei finanziamenti del 60% (rispetto a 1/4 dei progetti finanziati dal National Institute of Health prima della guerra siamo oggi a 1/10). Ma anche se finanziano meno progetti, non è che ridistribuiscano le risorse più di tanto...se ti finanziano prendi piu' o meno le stesse cifre che avresti preso prima della guerra. Se no, a casa. E' dura da digerire...forse la ridistribuzione non sarebbe nemmeno fattibile, in termini di ricerca, perchè dare un po' di soldi a tutti vuol dire non fare niente bene e non avere risultati. Forse dovrebbero ridimensionare gli stipendi, non so, o semplicemente smettere di fare la guerra.

In Italia è notorio che le risorse siano sempre insufficienti (e anche mal distribuite, aggiungo). Ma la soluzione è il gioco al ribasso. Per esempio, a Firenze c'era un accordo su un minimo salariale per i medici di notte nelle case di cura (che non succede mai niente, ma se qualcosa va storto non è escluso che il medico finisca in tribunale, quindi e' comunque una certa responsabilita' e per me e' giusto che vada correttamente retribuita). Una delle Case di Cura cambiò proprietà...”non ci sono soldi, per cui da oggi si paga sotto il minimo”. La paga divento' meno di 12 euro l'ora festivo, 10 feriale. E nessuno disse niente, perchè era un lavoro da giovani, e per lo meno i giovani avevano un lavoro. Finchè le altre Case di Cura non persero competitività, e ribassarono i prezzi. Così per i Call Centers e molti altri settori (per questo se fossi un liberista starei più con Keynes e Stigliz che con Adam Smith, e mi scuso per essere così grossolano).

Ci lamentiamo sempre, ma niente di piu'. Non ho soluzioni pronte, sul momento. Ma mi chiedo se, al punto dell'Argentina, saremo capaci di portare in strada le pentole, o continueranno a servirci solo per bollire gli spaghetti.

Saturday, February 03, 2007

La gallina dalle uova d'oro

Non mi piacciono le pubbliche gogne organizzate dopo qualche notiziola dei media su fatti di dominio pubblico. In questo caso, però, inorridisco una volta di più di fronte a un fatto per il quale sono sempre inorridito.

Forse in Italia si sarà parlato molto - ma non credo - del reportage dell'Espresso che elenca gi ex parlamentari che percepiscono pensioni (vitalizi!) dai 3 agli 8mila euro al mese anche dopo una sola legislatura . Cumulabili con qualsiasi altro reddito (su questo link l'elenco completo con nomi e cifre, nella pagina in basso). Gente di 50 anni, che poi torna al proprio lavoro, che quasi mai è carpentiere o segretario comunale...Certo il problema delle pensioni è molto più ampio di questo, ma di cambiare queste regole nessuno parla mai. E noi ci dobbiamo sbattere per cumulare i contributi di diversi contratti a termine e cose simili, diritti apparentemente elementari. Per carità, le responsabilità dei parlamentari sono (dovrebbero essere) superiori a tutti, e nessuno nega il diritto alla giusta retribuzione durante la carica. Ma io a 30 anni non arrivo nemmeno a due anni di contributi, se non contiamo l'EMPAM che è una miseria. E ho fatto notti in ospedale e turni di 24 e 36 ore da quando mi sono laureato (2001).

Sono 1377 ex-deputati e 861 ex-senatori. C'è gente come Luciano Benetton (gruppo Benetton, che va dall'abbigliamento alle Autostrade all'editoria), che prende 3108 euro al mese di pensione per essere stato eletto una sola legislatura (5 anni)!!!!!!...mica aveva perso il lavoro nel frattempo, e che lavoro! Poi Guido Rossi, professore universitario di legge, expresidente della CONSOB, di Montedison, di Telecom, di diverse banche (tra cui Capitalia), ex-commissario straordinario della FIGC e attualmente presidente di Telecom dopo le dimissioni di Tronchetti-P, settembre 2006. Non credo che il presidente Telecom lo faccia gratis et amore dei. Ci sono Walter Veltroni, che anche lui non credo faccia gratis il sindaco di Roma, Vittorio Sgarbi, Giancarlo Abete, ex vice presidente della FIGC (quella del calcio, non i giovani comunisti). Vittorio Cecchi Gori prende 4725 euro tutti i mesi, come pure Gian Franco Corsi Zeffirelli. E molti altri...leggeteveli. Non ho trovato, con mia sorpresa, Ilona Staller, non so se è sotto nome diverso o che altro.

Facendo un calcolo approssimativo, e considerando una somma ipotetica di 4mila euro al mese a testa (sicuramente arrotondata per difetto) stiamo versando, con le tasse, circa 9 MILIONI di euro AL MESE per pagare queste 2238 persone. Non sarebe l'ora di fare pressione?

Thursday, January 25, 2007

Dal passato prossimo

Non so quanta risonanza sia stata data alla notizia, in Italia. Ho letto da Repubblica che a Roma si sta svolgendo un processo in contumacia contro alcuni dei dirigenti che durante la dittatura militare argentina, capeggiata dal generale Videla, portarono alla morte o alla sparizione di oltre 30000 persone (professionisti, sindacalisti, studenti e le loro famiglie). E' storia moderna, 1976-1983, molti di noi erano già nati. Ma nomi come quelli del capo della marina militare Massera (iscritto tra l'altro anche alla loggia massonica italiana P2), o di Astiz non ci sono familiari. Coincidenze temporali: questa notizia segue a breve distanza quella dell'arresto di Isabel Peron, terza moglie di Juan Peron, a Madrid...sotto la sua presidenza (1974-1976) le sparizioni di giovani considerati sovversivi erano già cominciate.

Questo mese è stata da noi un'argentina, Ana Maria. E' rimasta ai margini degli orrori della dittatura. Ma mi ha raccontato di amici che, dopo essere spariti per pochi giorni, vendettero improvvisamente tutto e e scapparono in Francia, di attenzione ai posti che si frequentavano o alle amicizie sconvenienti. E di un senso di colpa per non aver saputo e fatto di più per la sua generazione...

Qualcuno ha brindato alla morte di Pinochet, per cause naturali...ma la storia si ripete: Videla e altri membri della sua junta, prima indultati nel 1990 dall'allora presidente Carlos Menem, su pressione degli apparati militari, sono attualmente agli arresti domiciliari per limiti d'età, accusati di sparizione di minori.

Foto:Videla e Pinochet

Tuesday, January 23, 2007

Transparency

Questa e' casa mia da una foto d'archivio. Ora sarebbe coperta di neve. Ho preso la foto da un sito della contea di Allegheny, in cui si trova Pittsburgh. Dal sito e' possibile trarre tutte le informazioni relative agli immobili, caratteristiche, proprietario ed ex proprietari, data e prezzo dell'acquisto, se sta pagando le tasse o e' moroso, e se ci sono restrizioni all'abitabilita', per esempio. Dal report mi sembra di aver capito che la mia padrona di casa l'abbia comprata all'ex proprietaria quando questa e' finita stritolata dai debiti (una parte era ipotecata). Per 300.000 $, un anno fa. Sono 12 stanze (6 da letto, 4 bagni) - senza contare il basement, da solo un enorme appartamento. Con quella cifra che si compra a Firenze? Comunque, e' un interessante esercizio di trasparenza...se poi funzioni non lo so.

Saturday, January 20, 2007

Get on the Bus to DC!

Sabato prossimo, 27 gennaio, marcia nazionale per il ritiro delle truppe dall'Iraq, a Washington DC. Cazzarola, mi sa che non ci potro' andare, visto che lunedi' 29 ho una presentazione abbastanza importante e ancora sono in alto mare...comunque, se voi potete, andateci! Di seguito alcuni solgan per possibili striscioni, inviati da Nino. Se volete saperne di piu' qui c'e' il link al comitato contro la guerra.

Possibili banners:

For an infant's shirt: Already smarter than Bush

1/20/09: End of an Error

That's OK, I Wasn't Using My Civil Liberties Anyway

Let's Fix Democracy in This Country First

If You Want a Nation Ruled By Religion, Move to Iran

Bush. Like a Rock. Only Dumber.

You Can't Be Pro-War And Pro-Life At The Same Time

If You Can Read This, You're Not Our President

Of Course It Hurts: You're Getting Screwed by an Elephant

Hey, Bush Supporters: Embarrassed Yet?

George Bush: Creating the Terrorists Our Kids Will Have to Fight

America : One Nation, Under Surveillance

They Call Him "W" So He Can Spell It

Which God Do You Kill For?

Jail to the Chief

No, Seriously, Why Did We Invade?

Bush: God's Way of Proving Intelligent Design is Full Of Crap

So Many Christians, So Few Lions

Bad president! No Banana.

We Need a President Who's Fluent In At Least One Language

We're Making Enemies Faster Than We Can Kill Them

Buck Fush

Rich Man's War, Poor Man's Blood

Is It Vietnam Yet?

Bush Doesn't Care About White People, Either

Where Are We Going? And Why Are We In This Handbasket?

Frodo Failed. Bush Has the Ring.

Impeach Cheney First

When Bush Took Office, Gas Was $1.46

You Elected Him. You Deserve Him.

The Republican Party: Our Bridge to the 11th Century

Wednesday, January 17, 2007

Il segreto del mio successo

Quelli che siamo di qua continuiamo a scervellarci costantemente nel gioco delle 7 differenze, in questo caso tra gli Stati Uniti e Noi. Quale sarà il segreto dell'efficienza americano? Cosa invece avvelena la vecchia Europa? Un'ipotesi mi è venuta da qualche giorno: è forse il freddaccio secco, ignorante della mattina, tra casa e il bus ed il bus e il posto di lavoro, che ti dà due schiaffi e ti prepara subito per lavorare di buona lena? Sarà che una volta abituati da piccoli, anche quando poi non mettono più il naso fuori di casa (macchina dal garage di casa al parking del lavoro) funzionano lo stesso? Sarà per questo che mangiano davanti al videoterminale, mentre nella penisola iberica, per esempio, alle 10 di mattina la gente sta nella caffetteria, seduta, col panino con l'acciuga, e gli italiani si stiracchiano ancora a mezzogiorno, col terzo caffè in mano?

Saturday, January 13, 2007

Paradossi moderni

Ho postato un commento ad uno scritto di un blogger catalano che vive a NY. Il suo pezzo era sull'"amico di sinistra", quell'amico immaginario che, sostenendo delle tesi paradossali e facilmente confutabili, consente di riaffermare la bonta' delle proprie idee (a anche di sorridere prendendolo un po' per i fondelli). Faceva riferimento ad alcuni esempi specifici. Giro qui il mio commento, che forse c'entra poco con il tema originario del post (ma c'entra!), e che non e' niente di rivoluzionario. Se avro' tempo lo tradurro'.

"Una de las parodoxes mes evidents dels nostres temps: estar en desacord amb la politica imperialista de alguns Paisos occidentals (no per una questio ideologica, si no pels morts i els desastres que ha fet i continua fent) sembla que porti a coincidir necessariament amb posicions integristes, islamiques, en aquest cas. A part la co-responsabilitat d'aquestes meteixes politiques en el reforcament de les posicions integristes religioses (com a minim a Palestina), el punt es: la opposicio vers aquestes politiques imperialistes (sense un antiamericanisme de principi - ho diu un que, com voste', viu als EEUU) mira a les condicions de les poblacions, i a cap altra cosa. Suportar idealment la poblacio palestina o la libanesa no vol dir suportar Hamas o Hezbollah.
Altre tema es: Hamas, per exemple, no es espia d'un canvi positiu a Palestina! La delegictimacio' i l'anniquilament fisic de la PLO (i la corrupcio, es ben clar), i la pobreza del poble Palesti han ajudat. Es opportu', ara com ara, continuar amb posicions igualment integristes (ideologia o explotament?) i declarar Hamas illegal tout-court, bloquejant les ajudes a les poblacions?

Aquesta actitud paternalista vers "els ingenuous amics d'esquerra" oblida a vegades punts de vista importants, crec. Per cert, estic d'acord amb qui ha comentat previament que els termes "esquerra" o "ser d'esquerra" tenen bastant poc sentit, avui en dia. Gracies".

Thursday, January 11, 2007

Con le proprie orecchie!!!

Ieri sera mi sono visto TUTTO il discorso dell'Imperatore GW Jr sull'Iraq. Il Natale e' passato da poco, siamo in vena di buoni propositi e confessioni: dopo aver finalmente ammesso, una settimana fa, che gli orsi polari sono in via di estinzione (giuro!!!), ieri ha riconosciuto davanti alla Nazione che la missione in Iraq sta andando a puttane. Forse se ne saranno fatta un'idea, oltre agli iracheni, anche quei milioni di americani che non sanno nemmeno che in Iraq la gente ancora muore (se mai l'hanno saputo). Giusto se succedesse su un campo di football se ne accorgerebbero, a meno che non mandino la pubblicita', che dura piu' delle partite, proprio in quel momento.
Comunque, Egli ha detto che proveranno il piano b, o c o giu' di li', geniale!, inviando altri 20000 soldati (16260, in euro), embeddandoli nelle truppe irachene o viceversa, stile tacchino di Thanksgiving (genio di un Ulisse!).

Fino a qui nessuna sorpresa: direttona sulla CNN, inviati dappertutto. Come da manuale della politica, dopo il capoccia tutti gli scagnozzi, maggioranza e opposizione: il primo a parlare e' stato un Democratico (mi dispiace molto essermi perso il nome, per non fare di tutta erba...). Insomma, il succo e' stato che questa volta, questa!, loro non erano d'accordo, che l'esercito fino a qui aveva fatto un lavoro eccezionale, ammazzando il dittatore e restituendo la liberta' agli iracheni etc, ma che ora se la dovevano sbrigare da soli, che non puo' essere che 'sti iracheni "chiamino il 911 - il 118 di qui -, cioe' gli Stati Uniti, per ogni problema che hanno", testuali parole lo giuro potessino cecamme!!!, e che ora devono ringraziare e capire che e' il momento di dimostrare di essere maturi.

Almeno in Pennsylvania, dove da poco sono stati eletti alcuni rappresentanti democratici contro la guerra (al posto dei repubblicani che c'erano), scetticismo (e rassegnazione), pare.

En passant, oggi ho letto che "fonti dell'amministrazione americana" (in perfetto stile Repubblica) hanno dichiarato che gli esponenti di Al Q in Somalia sono purtroppo tutti illesi.

Poi dice che dovevo essere contento per le erezioni di Midterm...ma vaffa...

Sondazzo - Padri d'Europa

Ho bisogno di sapere chi, secondo voi, rappresenta un'autorita' morale di livello europeo, di tutti i tempi (dall'antica Grecia in poi, o anche prima, se ne conoscete). Un personaggio storico, un artista, ma anche il protagonista di un libro, o persino un evento storico che costituisca come una pietra miliare per la cultura o lo spirito europeo.

Prima o poi, forse, saprete a che mi serve. Potete scriverlo nei commenti, non c'e' piu' bisogno di registrarsi.

Thanks.