Showing posts with label Personaggi di Pitt. Show all posts
Showing posts with label Personaggi di Pitt. Show all posts

Thursday, November 22, 2007

Bruxelles - Lisboa - Pittsburgh - Washington

Il team della mia amica portoghese/belga Ines, phD student qui a Carnegie Mellon (Università rivale con la mia:)), ha vinto una prestigiosa gara nazionale tra Università con una lettera su temi energetici a cui tutti i candidati per la Presidenza US dovranno rispondere. Sono finiti su USA today e non so che altro quotidiano. Qui il link alla pagina dell'Università (con foto), e qui, per chi fosse interessato, la lettera.

Serve il cervello, serve la fede (con la f minuscola!!!), serve che molte cose nella vita vadano per un certo verso, anche se magari non si è poi comunque del tutto soddisfatti. E serve coraggio, cosa che pure non le manca.

Beh, solo un esempio di qualche cosa buona che ci sfiora da abbastanza vicino, ogni tanto. Come dice la grande Milena Gabbanelli, conduttrice di Report, "...e adesso una buona notizia"!

Sunday, April 08, 2007

Per completezza...

...giovedì scorso Eric ha compiuto 21 anni...e nel frigo è magicamente comparsa una testuggine romana fatta di 27 lattine di Coors light, che più passano i giorni più si spargono per la cucina prive del loro liquido contenuto.

Cheers!

(Per completezza...vedi ultimi due post, Lost, and found I e II).
Image from allposters.com

Wednesday, March 28, 2007

Lost and found, II parte

...segue dal post precedente.

Cristine e Eric si scrivono spesso, ogni giorno, ormai. Lei rientra dalla lezione e trova un altro commento, ma non lo cerca in chat, perché lui non è ancora tornato da Arby’s, turno di pomeriggio. Eric e Cristine parlano a lungo al telefono, tutti e due hanno Verizone, cool, un sacco di minuti gratis.

Dopo un mese Cristine conosce Eric più di quanto abbia conosciuto chiunque altro nella vita, a parte sua madre. Ed Eric sa che Cristine ha visto almeno cinquanta volte Gladiator e trenta Kill Bill, e che ha una voce sottile ma forte. Un mese e mezzo, e si scambiano le foto, hanno un po’ di paura ad aprire il file. Dopo due mesi la Hyunday di Eric attraversa il Missouri, un pezzo di Illinois, l’Indiana e l’Ohio, e dopo mille chilometri arriva in western Pennsylvania.

Eric sa già che riempirà un’application per il College, a Pitt, che prenderà in una sacca i suoi vestiti e rifarà quella strada, presto. Troverà una stanza al piano terra di una grande story house, dividerà la cucina con un italiano che non sta mai a casa, e Cristine porterà nella sua stanza i suoi 150 dvd, che non sopporta più quella stronza della sua compagna di casa. Tutti e due dormiranno, di pomeriggio, dopo la lezione di danza, al risveglio Eric farà cadere un bicchiere per terra, e usciranno per un sandwich da Panera. Eric aspetterà la chiamata da Harris Grill, per qualche giorno di apprendistato e forse un lavoro, ma intanto avrà tempo di pulire bene la sua stanza, che il prossimo fine settimana la madre di Cristine sarà in città, per il recital della figlia.

Lost, and found...

Eric è del Nebraska, ma vive in Oklahoma. Ha vent’anni, studia Educazione al college e lavora da Arby’s. E’ estroverso e gentile, sa cucinare maccaroni and cheese ma di solito rientra a casa con una pizza take away. E' piuttosto sovrappeso e ha due occhi azzurri vivi. Eric è parzialmente sordo. Gli amici gli parlano più forte, agli estranei deve chiedere spesso “What’s @?”. Porta t-shirt chiare e scarpe da ginnastica, e in casa cammina scalzo. Gli piace che la sua stanza, in affitto da un amico, sia pulita, ma non è organizzato, quindi la stanza è un casino. Eric ha una ragazza conosciuta in un bar, che lavora full-time e spesso gli offre da bere. Segue Lost – tv serie –, è persino iscritto al sito web, commenta gli episodi e legge i commenti degli altri.

Tra le quattro e le cinque insegna tap. Cristine è una ballerina. Tra qualche mese i suoi allievi faranno un piccolo recital. E’ del nord della Pennsylvania, ma si è trasferita nel middle-west per andare al college. Ha diciotto anni, gli occhi verde smeraldo su un viso pallido e una coda di capelli crespi, neri. E’ timida, e si nasconde dietro gli occhiali, se non ti conosce. A Pitt divide una stanza alla casa dello studente con un’altra, più grande, a cui piace un po’ comandare. Cristine, quando rientra in camera, nel pomeriggio, non ha voglia di parlare, accende il portatile, apre il frigo e beve un lungo sorso dalla bottiglia, e si siede con la schiena appoggiata alla testata del suo letto e il portatile sulle gambe. Dà un’occhiata al suo profilo, su my space, lancia messenger, guarda le foto che la sua amica della high school ha postato nella sua pagina. L’icona del messenger lampeggia, in basso, sua sorella è in linea anche lei. Non legge la chat, gira sul sito di Lost – tv serie – per vedere se ci sono commenti dopo quello che ha lasciato ieri notte. Ce ne sono un paio, sweet!, risponde ai commenti e poi chatta con sua sorella.

Pic: Litchfield Towers (Pitt's dorms)

Monday, December 04, 2006

A melting pot

Conoscete gia' B, la padrona di casa, che nella mia odissea americana rimane una figura centrale, per quanto ormai capiti raramente di incontrarla. Joan mi aveva avvertito, e ho scoperto che risulta peculiare anche ai miei housemate. Probabilmente perche' conserva alcuni tratti di personalita' e cultura profonadamente cinesi, fusi con aspetti di un'ormai avanzata americanizzazione.

Il giorno del trasloco nella nuova casa, dopo aver scaricato le valigie e i pacchetti vari, ero pronto a ricevere le chiavi e qualche minima dritta sul funzionamento dell'edificio, tipo come funziona il riscaldamento e qual'e' la password per la connessione alla rete internet. Cose per me vitali.
Ma le priorita' possono essere estremamente varie, e dare un'idea della personalita': "Questo e' il posto dove lasciarmi l'affitto, entro il 5 del mese. Il televisore - lo accende e lo spegne - funziona. Ci vediamo."...B e' gia' sulla soglia. "Le chiavi?", chiedo. "Ah, le ho dimenticate, per ora non chiudere, poi te le porto".

Wednesday, November 29, 2006

Separati alla nascita

Ieri e’ arrivato il tedesco, quello vero. Quello che sostituira’ il tedesco finto, mio attuale housemate, che invece ha la fidanzata cinese di cui tenta con fatica di imparare la lingua, non e’ interessato al calcio e non sopporta i tedeschi, e, soprattutto, non beve alcolici ma e’ un estimatore dell’espresso di qualita’!

Ieri ho comprato la birra, Sam Adams, bostoniana discreta, e gliene ho offerta una. Nella nuova casa non c’e’, non ancora, un apribottiglie, ma il tedesco vero ha estratto un portachiavi con apribottiglie incorporato. Uber alles! O vi aspettavate che l’avesse fatto saltare coi denti, il tappo?