Saturday, December 23, 2006

Holidays

Me ne vado in vacanza per un paio di settimane...me lo merito! Sponda catalana. Chi passa da quelle parti si faccia sentire. Penso che le comunicazioni saranno ancora piu' saltuarie, se possibile, in questo periodo.

Se non ci sentiamo, buon anno a tutti!

Wednesday, December 20, 2006

Ethnic dinner

Cena multietnica a casa, sabato scorso. Ognuno ha preparato un piatto del suo Paese. Non credevo ce l'avremmo fatta, invece ciascuno si e' dato da fare...forse alla fine tutti avevano voglia di un po' di clima familiare. Ovviamente le due asociali, la cinese e la giapponese, non hanno neanche risposto alle email di invito. Peggio per loro.

Di seguito, il ricco menu':



Chili (without meet) – US/El Salvador
芹菜豬肉 (celery pork) - China
Beef Curry - India
Bratwurst mit Sauerkraut - Germany
Melanzane alla parmigiana - Italy
Boston cream pie (straight from the grocery store!) - US

Non sono stato sorpreso dal fatto che l'unico vero americano, il logorroico S., sia impazzito per il Bratwurst... (salsiccia con crauti), rimanendo indifferente alle mie melanzane, e che il cinese si sia fatto una scorpacciata di maiale con sedano, che era quello che aveva preparato lui.

In alto: Chao (China) and Juan (US/El Salvador)

Al centro: Sanji (India)

In basso: tutti (o nessuno, perche' il flash, evidentemente, non ha funzionato)

Tuesday, December 19, 2006

Open blog

怎么样您,

ho scoperto che e' possibile ammettere i commenti anonimi al blog, il che dovrebbe evitare la seccatura di registrarsi (soprattutto a quei casi di Alzheimer precoce che continuano a dimenticare user e password). Ora la funzione e' abilitata. Il blog sta guarendo, e anche prendendo lenta coscienza di se'.

Saluti,
er blogger

Monday, December 18, 2006

Cosi' vicini, cosi' lontani

Ce l'ho solo a tre ore di macchina. Dovrei andare a trovarlo? Per portargli i saluti o strappargli il biglietto per il ritorno?

Ma dico, c'era bisogno di andare a Cleveland per un pacemaker? E, soprattutto, c'era bisogno che Repubblica la sparasse come seconda notizia online? E' solo lui, lo psiconano, o psico sono anche gli altri?

Thursday, December 14, 2006

Il blog e' in malattia...

...ma e' giovane, dovrebbe superarla.
A presto.

Monday, December 11, 2006

Misteri ammericani

La refurtiva e' riapparsa, gradualmente, in due giorni successivi, venerdi' e domenica scorsi. Ma particolari inquietanti restano non spiegati.

Cominciamo dall'inizio...nella tarda serata di mercoledi' stavo cenando per i cazzi miei davanti al film MASH, di Robert Altman. Il mio amico ingegnere palermitano mi aveva preso il DVD nella biblioteca di Pitt. Verso la fine del pasto, rientra il mio coinquilino, il tedesco Jan. Ha voglia di chiacchierare, e si inserisce gradualmente ma con decisione nella visione del film. Metto in pausa e lo assecondo. Alla ricerca di un paio di forbici da cartoncino, lo accompagno al secondo piano, dove troviamo Chao-Chen, ingegnere delle fonti energetiche che si diletta di poesia in stile tradizionale cinese. Sta "limando" l'ultimo suo componimento, e io e macari Jan subito ci interessiamo. Io per la naturale curiosita' verso qualsiasi cosa nuova e inattesa, Jan perche' non si fa scappare l'occasione di praticare il suo rudimentale cinese. Ovviamente lui e' piu' attratto dall'aspetto linguistico, io ascolto la musicalita' dei versi, e attendo la traduzione. Dopo un paio di sonetti e dialoghi improbabili tra i due - Jan che si esprime in cinese, l'altro che assolutamente non comprende - torniamo dabbasso. Sul tavolo ancora i resti della mia verdura, l'aceto, l'acqua. Ma, cominciando a riordinare, mi accorgo della scomparsa della mezza bottiglia d'olio, extravrgine!, che avevo lasciato sul tavolo. Mi catamino a cercarla, sorpreso della mia poca lucidita' ("chissa' dove l'ho messa, sono veramente rincoglionito"!). La sera successiva, verso la stessa ora, ripenso allo strano accaduto..."e' buffo che sia sparito solo quello". Dopo un rapido sguardo in giro, realizzo che manca macari il DVD della sera prima, che avevo riposto nella custodia. Lo cerco, talio dappertutto, ma niente. E qui mi girano maggiormente le palle, perche' mi devo giustificare col mio amico palermitano e pagare la probabile multa.

L'unica che mi rimane, il giorno seguente, e' scrivere un'email alla padrona di casa. Mortificata, si offre di pagarmi l'eventuale multa, e mi spia che sospetta dei vicini di casa, che l'avrebbero in uggia. Scrivo anche agli altri inquilini dell'edificio: per quanto ogni piano della casa sia indipendente, non ci sono ostacoli o barriere all'accesso alla living room di Jan e mia. Non di rado altri si fermano a salutare. Scrivo che penso che qualcuno abbia preso il film per guardarlo, visto che giaceva sopra a un altro che non e' stato toccato. Per cui spero che sia stato di loro gradimento, e che magari dopo averlo visto trovino il modo di restituirlo, anche in forma anonima, per non causarmi rogne con la libreria. E che la prossima volta basta chiedere o almeno lasciare un biglietto. Al rientro dal lavoro, me lo trovo sul tavolo, con una nota di Steve F. IV, americano del secondo, che mi dice averlo rinvenuto fuori, nella cassetta delle lettere. Segue un'altra mia email collettiva di ringraziamento generico, con il non convinto auspicio che, nel caso fosse avanzato anche dell'olio, chiunque lo avesse preso avrebbe usato la stessa tecnica della restituzione del DVD. Due giorni dopo, macari l'olio viene ritrovato dal solito Steve F. IV, stavolta per terra, nell'ingresso, dietro a delle scatole vuote.

Nel frattempo scopro che episodi simil si erano gia' verificati. Mesi addietro, a Jan erano state sottratte delle banane e delle ali di pollo fritte, mai piu' riapparse. E a Sangji, l'indiano del terzo, sale e pepe da tavola appena comprati.

Almeno per l'olio, Jan e Chao-Chen hanno un alibi (eravamo insieme). Che pensare degli altri? Casualmente SF IV ritrova tutte e due gli oggetti sottratti, pero' in effetti me lo riferisce. Sangji e' un consumatore di DVD, ma ha subito a sua volta un piccolo furto (il che potrebbe anche averlo istigato). Il nuovo tedesco, Steffen, e' una maschera di pietra, ma mi sembra troppo stralunato ed e' arrivato da troppo poco per una dinamica cosi' surreale. Rimane un altro americano, Juan, che non mi sembra abbia troppo tempo da perdere con questi giochetti, e la cinese e la giapponese del terzo piano, che non hanno nessun rapporto con gli altri abitanti del castello. Mai si sono fermate agli altri piani. I vicini? O il manovale che recentemente ha fatto dei lavori? Tuttavia negli ultimi giorni non avrebbe dovuto essere in servizio.

Unfortunateli Pittsburgh non e' Vigata, che una nuotata notturna mi avrebbe chiarito le idee. Non e' consigliabile farlo nel fiume, di questi tempi. Ma questa e' tutta un'altra storia...

Beltra, em fa molta illusio'

che vi siate riuniti tutti da quelli che stanno a un chilometro da casa tua. Speravo che avreste messo un piatto anche per me, come si fa per gli "assenti" in certe culture orientali. Ma penso che non lo abbiate fatto. Anzi, sono sicuro che vi siete pappati le generose porzioni della Quica senza un minimo di nostalgia, alla mia facciaccia.

Thursday, December 07, 2006

Nevica!

La prima nevicata ha sorpreso Pittsburgh che ancora non faceva freddo. Ha coperto tutto di un manto bianco sottile, pochi centimetri ma sinceri. Non pensavo che anche qui esistesse la psicosi da neve. Certo, in Italia le scuole sarebbero gia' chiuse per l'"emergenza" neve, ma anche qui gli autobus hanno avuto problemi per il ghiaccio, e verso le tre la gente e' scappata di corsa dagli uffici per non rimanere nel traffico. Eppure, era attesa, e nevica ogni anno. Per ora niente foto mie, perche' mi si e' rotta la macchina.

Ovviamente la preoccupazione maggiore era per gli Steelers, che giocavano in serata e avrebbero contribuito al collasso di downtown.

Ieri sera ho visto la mia prima partita di football in TV, quasi per intero, e l'ho trovata abbastanza digeribile. Sara' perche' il gioco degli Steelers si caratterizza per un esasperato catenaccio e un regista geniale e incostante. Sembra il calcio italiano. Sono stato perfino contento che "abbiamo" fatto un culo cosi' a Cleveland. Era quasi un derby, sono appena 3 ore di macchina. Per chi non e' in un Paese cattolico, come me, e non ha contatti con troppe immacolate, buon lavoro!

Foto: entrambe da http://www.post-gazette.com/

Tuesday, December 05, 2006

La collina degli scoiattoli

Comprare l’ultimo libro di Jimmy Carter, “Palestine, peace not apartheid” nel quartiere ebreo di Pittsburgh, dove vivo, mi e’ suonato strano, per quanto credo che a nessuno abbia fatto alcuna differenza. Non so, non mi aspetto di trovare nel libro chissà che illuminazione, ma mi sono sentito come se dicessi, al libraio, a me questa storia interessa.
La verita’ e’ che, come in molti posti degli US, il quartiere ebreo e’ alla fine quello piu’ vivo culturalmente, con caffe’, che non sono solo il tipico Starbucks, librerie pubbliche (foto) e negozi di libri, cinema, alimentari, biciclette e via. Cosa che lo rende estremamente appetibile per uno come me, appiedato.
Qui, a differenza che in Europa, l’ostentazione dei simboli del giudaismo e’ forzata, come in quasi tutte le citta’ americane che ho visto. Non voglio entrare nel merito, se alla base di questo ci siano delle giustificazioni di rivalsa storica. Anche negli altri quartieri di carattere “etnico”, tipo quello italiano, si trovano i segni tipici, come il tricolore o i prodotti alimentari, ma niente piu’ che note folkloristiche che si vanno perdendo. Gia’ nellle zone cinesi ci si spinge piu’ in la’, con le scritte in lingua e i residenti che parlano tra loro in cinese. Ma qui, al di la’ delle insegne, delle candele e dei prodotti kosher, l’area e’ disseminata da centri religiosi e culturali jewish, se non apertamente sionisti, oltre che popolata da ebrei ortodossi, vestiti in maniera tipica. E il vicinato ha delle regole sociali non scritte, tipo di controllo reciproco sulla sicurezza delle abitazioni, non raro, per la verita’, anche in altre aree, qui negli US. Tra le altre consuetudini, sembra, per esempio, che sia “buona norma” farsi curare il giardino da un professionista, invece che avventurarsi da se’ con tagliaerba e cesoie. Con mio sommo gaudio, la mia padrona di casa, la solita B, se ne frega. Piu’ per questioni di piccioli che di principio. Passa sopra a questo tipo di convenzioni, come a molte altre cose (‘I don’t follow the rules’, dice lei), facendo supremamente incazzare il vicinato, che per dispetto, pare, ha mandato un’ispezione comunale sull’abitabilita’ della casa. Ovviamente superata. Con l’arte di arrangiarsi cinese, che e’ ormai ben superiore a quella italiana.

Foto: Public library di Squirrel Hill, Pittsburgh

Monday, December 04, 2006

A melting pot

Conoscete gia' B, la padrona di casa, che nella mia odissea americana rimane una figura centrale, per quanto ormai capiti raramente di incontrarla. Joan mi aveva avvertito, e ho scoperto che risulta peculiare anche ai miei housemate. Probabilmente perche' conserva alcuni tratti di personalita' e cultura profonadamente cinesi, fusi con aspetti di un'ormai avanzata americanizzazione.

Il giorno del trasloco nella nuova casa, dopo aver scaricato le valigie e i pacchetti vari, ero pronto a ricevere le chiavi e qualche minima dritta sul funzionamento dell'edificio, tipo come funziona il riscaldamento e qual'e' la password per la connessione alla rete internet. Cose per me vitali.
Ma le priorita' possono essere estremamente varie, e dare un'idea della personalita': "Questo e' il posto dove lasciarmi l'affitto, entro il 5 del mese. Il televisore - lo accende e lo spegne - funziona. Ci vediamo."...B e' gia' sulla soglia. "Le chiavi?", chiedo. "Ah, le ho dimenticate, per ora non chiudere, poi te le porto".