Friday, September 29, 2006

Linda, Linda, Linda!

di Yamashita Nobuhiro, Giappone 2005, 114'.







L'auditorium dell' Università sembrava un po' Eccepizze. Solo che traslato a Osaka, intorno tutti giapponesi: proiettavano il primo dei due film di un ciclo di
cinema giapponese, in lingua originale con sottotitoli.
Una band femminile di una scuola superiore deve sostituire la cantante a tre giorni dal concerto. L'unica disponibile è una studentessa coreana che parla poche parole di giapponese. Si formano così le Paranmaum, cover band dei Blue Hearts, vecchio gruppo punk nipponico, di cui "Linda, Linda" è il pezzo di punta. E' una commedia buffa e leggera, nel senso del tocco, delicato (dovrei dire "deliziosa"). Il carattere dei giapponesi, un po' rigido ed ingessato, altre volte insofferente e ribelle, rende grottesche le relazioni quotidiane tra adolescenti. Il paragone con le storie yankee sulle high school è scontato, ma in questo film non c'è niente della banalità americana: la scuola e il ballo appartengono a una realtà parallela, e anche i primi amori, topos di questo genere, sono vissuti con estremo, ridicolo pudore .

"Linda Linda", dal film: http://www.youtube.com/watch?v=CQQUEicr6d8

Il sito ufficiale, poi mi dite che c'è scritto: http://www.linda3.com/

Wednesday, September 27, 2006

Pa amb tomaquet

Anche i cinesi hanno, talvolta, qualche sana abitudine alimentare. Devo dire che vado matto per il succo di guava (foto), per il frappè al frutto della passione e per il tè fatto con miele e buccia di limone. E nemmeno le fette di kiwi o gli spicchi di pesca con il riso o le costolette marinate mi dispiacciono.
Ma stasera mi sono fatto due fette di pan tomaquet, e non c'è niente da fare. Anche qui, da prima del mio arrivo, era arrivato il pane e pomodoro... Il pane e pomodoro è un ponte sul mediterraneo, dalla Puglia al Baix Camp. Ha ragione el Marc, la Catalunya ha grandi potenzialità: forse non con la "cuina amb llard i el porró de dues banyes ", ma ...datemi una fetta di pan tomaquet, e vi solleverò il mondo! Mi tornano in mente le parole di Manuel Vazquez-Montalban, che in alcuni momenti mi manca come un vecchio amico:

"E' indispensabile che tutti gli esseri e tutti i popoli saggi della terra capiscano che pane e pomodoro è un paesaggio fondamentale dell'alimentazione umana. Piatto peccaminoso per eccellenza perchè comprende e semplifica il peccato rendendolo accessibile a chiunque. Piatto peccaminoso in quanto può significare un'alternativa a tutto ciò che è trascendente, a tutto ciò
che è pericolosamente trascendente, se diventa cultura della negazione. Non fate la guerra ma pane e pomodoro. Non votate per la destra ma mangiate pane e pomodoro. No alla NATO e sì al pane e pomodoro. Ovunque e sempre".

foto: flickr.com

Tuesday, September 26, 2006

Ladri di biciclette

Ecco il nuovo diavolo rosso, una vecchia Panasonic 10 speed rimessa a puntino dal bulgaro che me l'ha venduta. E con il manubrio rivolto in alto è facile caricare due buste della spesa (una per lato). Ho trovato anche un paio di negozi dove ti vendono pezzi usati, e dove ti insegnano a ripararti la bici da solo, aggratis, una specie di comunità delle due ruote...dovrei metterli in contato col collettivo "Brugola Rossa" del CPA. Ormai è fatta, finchè non viene la neve sono a posto, poi monterò le ruote chiodate. Saluti.

Sunday, September 24, 2006

Buttalapasta

Ho una domanda urgente, vi prego di aiutarmi in qualità di compatrioti. Perchè da questa parte dell'oceano gli spaghetti si aggrumano? E' proprio così: nella moltitudine di spaghetti che se ne stanno correttamente per fatti loro, si trovano questi aggregati di 4-5 come incollati gli uni agli altri. In Europa non è mai successo! Va bene che la prima volta, qui, avevo usato un tipo di linguine che sospetto fortemente di provenienza cinese, ma stavolta si è ripetuto con pasta "d'importazione", come sta scritto. Colpa dell'acqua di cottura, dell'aria o dello scolapasta? Aspetto le vostre soluzioni, ho bisogno di certezze. Ora vado, che l'acqua bolle.

foto: www.lion-noodles.co.uk

Saturday, September 23, 2006

Comuni d'Italia

L'idea innovativa di Reggio Calabria, star della tv a spasso per le strade. L'iniziativa si è concretizzata durante la notte bianca del 10 settembre. E l'amministrazione ha pagato 120 mila euro al press agent Lele Mora.

Se avete due minuti, leggetevi l'articolo di Antonello Caporale su Repubblica on-line (link qui sotto). Non lo incollo su un post per ragioni di spazio...finalmente il Sud reagisce! Scusate l'ignoranza, sarà la distanza che mi fa perdere il contatto con la realtà italiana, ma chi sono mai sti divi ingaggiati a Reggio C (Costantino Vitagliano e Alessia Ventura, Federica Ricolfi e le Meteorine, Mascia Ferri e Daniele Interrante. Anche Irene Pivetti e Patrick, Nina Moric e Simone Corrente)? Ne conosco a malapena un paio, e, soprattutto, le Meteorine sono ragazzine che non riescono a liberarsi dell' aria nell'intestino, con conseguenze varie? "...deliziati i giovani, ubriachi di gioia perfino gli anziani. Brividi per tutti..."

http://www.repubblica.it/2006/a/rubriche/piccolaitalia/reggio-calabria-notte
/reggio-calabria-notte.html

Wednesday, September 20, 2006

Prima o poi ci vado...

Da quando ho cucinato il risotto con la zucca, che quasi non sapevano nemmeno potesse avere un destino diverso da quello si una maschera per Hallowin, la mia cucina è diventata molto popolare da queste parti. Barbara - la padrona di casa - e sopratutto la figlia quindicenne (che si è autoprescritta una terapia a base di fast-food almeno una volta/die), aspettano il mio ritorno, la sera, e una scusa qualsiasi mi fanno buttare pasta o cuocere carne per tre. Ultimamente si è aggregato anche il ragazzo tedesco che è qui da qualche giorno. In compenso, mi sento autorizzato (ma di fatto mi autorizzano direttamente), a servirmi del loro cibo: ci mancherebbe anche che li mantenessi! Non so quanto reggerò questo ritmo...finora ho resistito, ma prima o poi ci vado, da McDonalds, e non ci sarà più trippa per gatti.

(ps: scherzavo, da McDonalds mai!, ma il fast-food messicano non dev'essere poi male)

Tuesday, September 19, 2006

Pastore tedesco

...un po' d'attualita', ma raccontata da Luttazzi (pezzo citato su Geometriaetca).

"E per finire, un uomo che non ha bisogno di presentazioni ( e non ne merita alcuna ). In un discorso all’università di Regensburg, durante la sua visita in Germania, papa Ratzi ha commentato il Corano. Una mossa prudente. I musulmani in effetti si stavano chiedendo:-Cosa ne penserà, il papa, del Corano?-
Il papa, uno che suona Beethoven al piano tenendo un cane lupo fra le gambe, ha collegato la Guerra Santa al terrorismo. Questa è una buona notizia, se odiate gli arabi. La Fallaci stamattina sfoderava un sorriso a 32 denti. Ed era morta! ( I funerali si terranno in forma strettamente xenofoba. )
Molti leader musulmani si sono infuriati: secondo loro, le parole del papa hanno offeso Maometto. Aspettate che vedano le sue vignette!
Il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha smorzato i toni della polemica:-Non era certo nelle intenzioni del Santo Padre svolgere uno studio approfondito sulla Jihad e sul pensiero musulmano in merito, e tanto meno offendere la sensibilità dei credenti musulmani facendo un collegamento implicito fra Guerra Santa e terrorismo. Il papa coltiva un atteggiamento di rispetto e di dialogo verso le altre religioni e culture che a volte esprime con un cazzeggio ameno.-
La massima autorità religiosa turca, Ali Bardokoglu; il portavoce di al-Fatah in Cisgiordania, Fahmi al-Zaarir; la guida spirituale dei Fratelli musulmani, Mohammed Mahdi Akef; il segretario generale del Partito della comunità islamica degli Emirati, Haken al-Mutairi; e il capo dell'Assemblea sciita degli Ulema, Sayed Baqer al-Mohri, tutti chiedono al papa di scusarsi. Padre Lombardi li ha tranquillizzati dicendosi certo che ci penserà papa Urbano IX, più o meno fra cinquecento anni.
La vicenda è l’ennesima prova che non si può ragionare fra persone religiose, di qualunque religione esse siano, perché la religione non è ragionevole: aver fede significa sospendere il proprio pensiero razionale.
"Il papa ha offeso il Profeta" scimitarrano su internet i forum islamici che pubblicano i comunicati di al Qaeda. Attesa una risposta ufficiale del papa. Fermi, niente consigli: lasciamo che si scavi la fossa da solo".

Da http://www.news.danieleluttazzi.it/

Sunday, September 17, 2006

Eupalla

Finalmente il battesimo del soccer...stavolta ho vinto, con la squadra dei "latinos", anche se per la verità facendo il minimo, il mio compito ordinato tra difesa e centrocampo. Il gruppo è internazionale (sudamericani di tutti i Paesi, greci, nigeriani, palestinesi, qualche americano, un thailandese molto bravo). Gioca chi viene, e c'è anche qualche ragazza e qualche giovane vicino ai sessanta. Il campo è ritagliato da uno da football, e le dimensioni variano a seconda se è occupato da altra gente: stavolta era praticamente quadrato, più largo che lungo. Il tutto appartiene all'Università, ed è sempre aperto. Questi, poi, usano giocare per ore, praticamente ad oltranza, per cui ci vuole qualche buona scusa pronta, quando si vuole smettere. Spero di bilanciare così la pessima dieta proteica ed ipercalorica. Ed è proprio vero, il calcio ha uno spirito unificante, come ci ha insegnato zio Luciano Moggi.

Friday, September 15, 2006

Il mio nome è Bond, Dottor Bond

Il dottor Robert Jarvik, inventore del “Cuore artificiale 2000”, passeggia sulla riva di un lago, con un viso disteso e fiducioso, e vi dice “Sono il dottor Robert Jarvik, l’inventore del Cuore artificiale 2000…la dieta è il primo passo per ridurre il tuo colesterolo. Ma se il medico ti ha detto che hai il colesterolo alto, o hai sentito che qualcuno in famiglia ce l’ha, e la dieta e l’esercizio non funzionano, il tuo medico potrebbe dirti di aggiungere L® alla tua terapia…insieme alla dieta e all’esercizio fisico, L® riduce il rischio di attacco cardiaco e di ictus in persone ad alto rischio…ask your doctor!”. Quando il dottor Jarvik mi si è presentato, interrompendo l’ennesima serie sui medici proprio mentre, durante la rianimazione, il paziente tirava fuori una calibro22 e la puntava sul dottore, ho pensato che si trattasse di uno di quegli attori che mostrano il modellino di un molare in una stanza bianca per dar l’impressione di essere dentisti, e cercano di venderti il dentifricio. Ma non mi fido degli americani, così sono andato su PubMed, e...il dott Jarvik l’ha brevettato davvero il Cuore artificiale 2000, che è una specie di pompa meccanica che aiuta il cuore prima del trapianto, o almeno uno dei modelli in circolazione. E’ uno che ha pubblicato molto. Non sarebbe spaventoso se, tra i rigori della finale dei mondiali, un uomo molto alto dalla carnagione scura avesse sorriso nel vostro televisore: “Sono Gianfranco Gensini, le finali sono sempre stressanti, soprattutto se soffrite di cuore: andate subito dal medico, e chiedetegli la polipillola”, seguito dalla palla già in rete, giocatori che festeggiano e non capite chi ha vinto. Vi rendete conto che campagne di pressione per spingere la gente a spingere i medici a prescrivere le medicine? I ragazzini faranno firmare il fonendo da Robet Jarvik, mentre Gensini saluterà facendo oscillare il pollice e il mignolo alla Ronaldinho, o con qualsiasi altro gesto gli venga in mente. Il medico-star, che aggiunge allo stipendio il gettone pubblicitario, mi spaventa non poco. Però se non altro sarei meno frustrato, quando mi capita di pensare che Totti, come me, è del 1976, e non so in quanti minuti guadagna i miei 826 euro mensili.

Thursday, September 14, 2006

Finisce il ricreativo, principia a avviare...

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Fallingwater, la casa che Frank Lloyd Wright realizzò dentro una cascata per conto dei Kaufmann, ricchi commercianti della zona, è una delle pochissime escursioni a portata di mano, da Pittsburgh (un'ora e mezza a "velocità" americana, 65 mph). Abitare da queste parti e perdersela sarebbe un peccato. Interessanti le soluzioni architettoniche che Wright impiegò per fondere la casa con la natura circostante, e per farla poggiare su delle enormi roccie in parte racchiuse nel perimetro. All'interno ci sono alcuni bei quadri (due di Diego Rivera - marito di Frida Kalo - alcune litografie di Picasso) e sculture. Un gruppo di agguerrite e stucchevoli pensionate gestisce le visite, e uno schizzinoso pittore spagnolo è incaricato di ritrarre la casa, e si è appena degnato di salutarci, lui così cosmopolita...ma vaff'... Ci siamo andati con il truck domenica scorsa (foto), dopodichè, in una fattoria vicina abbiamo gustato chicken wings (ali di pollo fritte), un meriatato riposo, per quanto la sosta fosse proibita (foto), e cap' a casa (si fa per dire)!





Tuesday, September 12, 2006

La Gerontocrazia - prima nota a margine

La prima di alcune riflessioni abbozzate su degli spigoli del nostro Paese che da lontano mi sembra di mettere più in luce. Probabilmente un po’ superficiali, sicuramente non risolutive. Di stampo, direi, riformista. Senza che riformista mi ci senta, peraltro, ma certe idee, da quest’altra parte, ti scappano! Sarebbe interessante sapere che ne pensate. Sperando di non essere plumbeo.

Sottotitolo: Totò, Peppino e il Pachiderma

Dove sono finiti i luoghi comuni? Dov’e’ la proverbiale arte di arrangiarsi degli italiani, di cui tutti ci vantiamo? La risposta piu’ scontata e’ che probabilmente si e’ persa con la necessita’. La funzione, in parte, si sviluppa con l’uso. Negli ultimi decenni il benessere della societa’ e’ stato costante, e fino ad oggi nessuno ha sentito veramente, sulla propria pelle, un cambiamento del vento.

Quello che si nota da quest’osservatorio, e’ che gli americani, almeno da un punto di vista lavorativo, ma forse anche nella vita privata, svolgono una continua ginnastica all’elasticita’ (con aspetti positivi e negativi, ovviamente): per quanto possano scegliere materie che si trovano anche nella propria citta’, vanno al College altrove, e spesso cambiano residenza anche in seguito. Da noi succedeva molti anni fa, soprattutto per chi, dal sud, doveva spostarsi per studiare o lavorare. Oggi tendiamo ad essere incanalati, a rimanere aggrappati allo stesso luogo, nascere, vivere e morire, e tutto cio’ non sembra altro che normale. Forse sta diventando davvero l’unica possibilita’: la struttura del Paese non si e’ mai modernizzata, e la situazione economica e’ cambiata (basti pensare alla carenza degli alloggi per studenti universitari, primo e facile esempio, cui si somma la speculazione degli affitti). Ma anche chi potrebbe, non si sposta. Questa consuetudine alla normalita’ non fa altro che inaridire l’iniziativa, e porta ad accettare tutto cio’ che viene imposto, a tutti i livelli, proprio perche’ non si hanno esperienze diverse, e non si e’ abituati a concepire altre soluzioni né ad adattarsi, nel senso vero del termine, che non vuol dire “conformarsi”! Non ci si muove, ne’ si protesta. Ci sentiamo sconfitti? Parte di un sistema in cui niente sembra comunque poter cambiare?

E quando il benessere in cui siamo cresciuti ci franera’ sotto i piedi, come quelli della mia generazione cominciano a percepire (contratti a ore senza garanzie, e non certo pagati come gli americani!), e come i nostri figli toccheranno con mano, forse rimarremo come gli abitanti di Pompei ed Ercolano...O forse solo dopo un’implosione saremo costretti a rimetterci in moto.

Ma da un pezzo, mi sembra, non siamo piu’ olimpionici nell’arrangiarsi.


Monday, September 11, 2006

God bless Joan

E' venuto da Buffalo con il suo truck ammericano (foto), noleggiato, per fargli giustizia, al posto della utilitaria che aveva richiesto. Joan era stato ospite di questa casa all'inizio dell'anno, è lui che mi ha racomandato. E' stato accolto con tutti gli onori: tre giorni di cene luculliane, costolette, salmone, riso cinese, succhi e vino a volontà. Mio malgrado, ho dovuto fare buon viso e...non è stato un grosso sforzo! Abbiamo anche avuto il piacere di cenare tutti insieme, una sera (foto sotto: la famiglia Adams). Sono riuscito a fare invitare l'amico cinese, che ha dimostrato una notevole indole conviviale, oltre che una discreta inclinazione all'alcol. Dopo cena si è perfino aggregata, per una buona mezz'orata, l' imperturbabile inglese, che dal giorno seguente ha immancabilmente ripreso il tipico aplomb. Un minimo di clima familiare ha fatto bene a tutti, ma proprio a tutti! In cambio, appena la fatica di sparecchiare, ed un pessimo film in cassetta, "Strictly Ballroom", di cui Barbara, la padrona di casa, ci parlava con entusiasmo, e che Joan ed io ci siamo dovuti sorbire fino alla fine, tra un improbabile paso doble ballato come un flamenco, e la solita trasformazione del brutto anatroccolo in cigno. Nella speranza che Egli riappaia presto dalle nebbie del nord...ai prossimi post i dettagli dell'escursione.


Thursday, September 07, 2006

Paesani

Nicholas Ciotola, right, has been interviewing Angelo Dozzi, who stands next to him near the hardy kiwi vine in Dozzi's back yard. (Steve Mellon, Post-Gazette)





Un emigrante di piu', in una terra senza ragioni, trovo radici piu' in fondo...l'immigrazione italiana, qui a Pittsburgh, nella prima meta' del secolo scorso, veniva da Abruzzo e Calabria, per via delle acciaierie, mentre a New York, per esempio, si concentravano napoletani e siciliani. I due quartieri storicamente italiani, sono stati fondati e popolati proprio da calabresi (Morningside) e abruzzesi (Bloomfield). Strana coincidenza, sara' stato il richiamo del sangue...non sarebbe male, pero', qualche lontano parente pizzaiolo o ristoratore! Comincero' una ricerca metodica, vi terro' aggiornati.

Link: http://www.post-gazette.com/magazine/19980929italian1.asp

Wednesday, September 06, 2006

Grazie ragazzi

Confesso che guardare il blog alle 7.45 di mattina, e vedere che ci sono 5 commenti e' stato bello. Anche se qualcuno si e' sbagliato e ha postato lo stesso commento 2 volte, e' stato bello, anzi, rifatelo (magari me ne scrivo pure un paio da solo, meglio degli antidepressivi!).
Questo mi incoraggia ad andare avanti, ed a perdere a tutti i giochi possibili, solo per il gusto di raccontarvelo. Nell'ordine, i prossimi che sperimentero':
- Curling, ormai sapete tutti cos'e'
- Lacrosse, due squadre, giocatori con dei retini che devono farsi goal a vicenda, mazzate sicure
- Il tiro alla rulla di S. Giovanni Valdarno, in cui una forma di cacio va fatta rotolare piu' lontano degli avversari. Penso che si adatterebbe alla perfezione, perche' qui sono tutte colline.

Vedrete se mi riesce iscrivermi al torneo di calcio indoor come free player (una sorta di mercenario)!...rimarro' sicuramente quello scelto per ultimo.

Ah, grazie per l'informazione, non sapevo di essere sul sito di Pitt...http://www.pepper.pitt.edu/content.asp?id=584&subid=1002, non fate facili ironie, non sono quello della foto!

Tuesday, September 05, 2006

Giochi proibiti

Non avevo promesso puntualità, quindi il post di oggi si riferisce alla festa del labour day, lunedì 4. Sono stato invitato ad un "graduation/birthday party" di una mia già ormai ex-collega...mi sentivo un po' alle scuole medie, ho preso l'autobus, più circa 2 chilometri a piedi su per una collina, alle 5 di pomeriggio, e lì ho trovato tutto il parentado (tre sorelle per tre figliuoli a testa fanno 9, più amici tutti piuttosto fertili...). Bambini dappertutto, allegri ed affabili, di tutti i colori. La festeggiata sarebbe stata una sorta di miscela esplosiva, se solo ci fossimo trovati qualche anno addietro: mamma di origine calabrese e padre afroamericano. La fiesta era in un parco, con cibo a volontà e varie cocacole, il tutto in stile messicano (dalla gran parte del cibo agli addobbi ). Una fiesticciola innocente, quindi. Sennonchè, sul più bello, una scarica di adrenalina, si gioca pesante! Mi hanno messo in mezzo col "beer-pong", un gioco in cui si lanciano delle palline da ping-pong nei bicchieri di birra della squadra avversaria, all'altra estremità di un tavolo (foto). Se si fa centro, gli avversari bevono. Abbiamo perso all'ultimo lancio, come no, per quanto la disfatta ci sia costata nemmeno due bicchieri a testa. Ma, soprattutto, la violenza si è liberata nel terribile gioco della pentolaccia o pignatta (o come altro si chiami dalle vostre parti), in cui si cerca di suonarle ad un fantoccio con un grosso bastone - foto -. Insomma, un tranquillo week-end di paura.

Monday, September 04, 2006

The house of zen


Finalmente ho preso coraggio, e vi faccio vedere dove vivo. Altre foto sono al link http://www.thehouseofzen.com/index.htm , dove la seconda da sinistra è la mia stanza, quella col futon bianco, che in realtà è un materasso per terra. Il nome del posto è abbastanza appropriato, sia per lo stile asiatico della casa, che è bella e un po' decadente, sia per le attività che vi si praticano: per fare un esempio, domenica pomeriggio, sceso a piano terra, mi trovo un tipo in calzamaglia con una casacca da ospedale, che passeggiava assorto per il soggiorno. Non era scappato da una casa di cura, ma stava meditando assieme a Barbara, la padrona di casa. Il tutto per quattro ore, a cui non ho ovviamente assistito. Poi la cosa si è conclusa con una mangiata di pane e pasticcini che il tipo, Gaetano, aveva portato dalla pasticceria italiana dei suoi genitori, di Castel di Sangro, che si trova a Bloomfield, la Little Italy di Pittsburgh. Tanto zen, ma poi finisce sempre tutto a tarallucci e vino.

Sunday, September 03, 2006

Italia-China 3-5, una seconda Corea

Ho preso una discreta "risuolata", come si dice dalle mie parti. "He kicked my ass", come si dice qui. No, non ho tenuto alta la bandiera. E' strano, ma il mio patriottismo, di solito prossimo a zero, viene fuori solo in queste occasioni. Come parziale scusa, lui giocava in casa, visto che l'incontro è avvenuto alla Carnagie-Mellon University (CMU), e non nella mia Università (Pitt). Seconda giustificazione, ma da quando hanno fatto dei buchi sulle sponde del biliardo? La devo smettere, lo so, le ho buscate e basta. La prossima sfida potrebbe essere a ping-pong, arte orientale per definizione, mi sa che mi do malato.

(Foto: Wendell Phillips)

Saturday, September 02, 2006

O che bisogno c'era...




Come diceva la mamma del Nuti in "Caruso..." portandolo all'altare: "O che bisogno c'era di sposarvi, la sera tu andavi a prenderla all'otto, la portavi a fare una girata, e alle dieci tu eri a casa".

Oggi mi hanno invitato a cena, famiglia tipo, sposati giovani, una casa in periferia ed una bimba piccola, ottimi hamburger al grill. Appuntamento alle due, cena alle 4, alle sei di pomeriggio ero a casa.
La mia parte catalana ha consentito di sentirmi a pranzo, tutto tranquillo, ore 16.
Ma ho apprezzato queste persone, che si sforzano per farmi sentire a mio agio, ed è una bella cosa.

Ernesto, adesso in west Pennsylvania, fa sentire da lontano il suo alito freddo ed una pioggia leggera e sfiancante. Totò, ti lascio citare "Chiedi alla Polvere": per adesso, qui, sa di vita, forse, Buffalo non so.

Friday, September 01, 2006

The importance of being Earnest

In questo fine settimana lungo del labour day aspettiamo Ernesto...se sopravvivo, vi farò sapere come è andato il battesimo nel mio primo uragano ammericano. Ernesto, forse appena lontano parente di Katrina, si è appena devertito in Florida, e sta passando a trovarci, domani o dopodomani. Amore, sono a casa!

Sangue e merda


Mi vergogno sempre un po' a tappezzare i post di refusi televisivi. D'altra parte sono figlio degli anni '80, non ci posso fare niente. Mi ispiro al grande Thomas Prostata, qualcuno si ricorda? Lo scrittore, quello che parlava di cose "palp", ma molto pulp, commentando le imprese del celebre Charlie Trentuno. Insomma, ogni volta che sento questi improbabili nomi italo-americani mi sembrano un'invenzione del personaggio di Bebo Storti. Invece ci sono davvero! Non continuerò a collezionali a lungo, per ora qualche assaggio. Nel solo Dipartimento in cui lavoro: Kerrie Presutti, Jim Lamanna, Loretta ("Lorreda") Tarquinio, Carrie Fascetti, per non parlare di Paira, come tutti la chiamano, in realtà Piera di nome e di fatto, from "Piemonti".
E' solo sangue e merda!