Friday, September 29, 2006
Linda, Linda, Linda!
L'auditorium dell' Università sembrava un po' Eccepizze. Solo che traslato a Osaka, intorno tutti giapponesi: proiettavano il primo dei due film di un ciclo di
cinema giapponese, in lingua originale con sottotitoli.
Una band femminile di una scuola superiore deve sostituire la cantante a tre giorni dal concerto. L'unica disponibile è una studentessa coreana che parla poche parole di giapponese. Si formano così le Paranmaum, cover band dei Blue Hearts, vecchio gruppo punk nipponico, di cui "Linda, Linda" è il pezzo di punta. E' una commedia buffa e leggera, nel senso del tocco, delicato (dovrei dire "deliziosa"). Il carattere dei giapponesi, un po' rigido ed ingessato, altre volte insofferente e ribelle, rende grottesche le relazioni quotidiane tra adolescenti. Il paragone con le storie yankee sulle high school è scontato, ma in questo film non c'è niente della banalità americana: la scuola e il ballo appartengono a una realtà parallela, e anche i primi amori, topos di questo genere, sono vissuti con estremo, ridicolo pudore .
"Linda Linda", dal film: http://www.youtube.com/watch?v=CQQUEicr6d8
Il sito ufficiale, poi mi dite che c'è scritto: http://www.linda3.com/
Wednesday, September 27, 2006
Pa amb tomaquet
Ma stasera mi sono fatto due fette di pan tomaquet, e non c'è niente da fare. Anche qui, da prima del mio arrivo, era arrivato il pane e pomodoro... Il pane e pomodoro è un ponte sul mediterraneo, dalla Puglia al Baix Camp. Ha ragione el Marc, la Catalunya ha grandi potenzialità: forse non con la "cuina amb llard i el porró de dues banyes ", ma ...datemi una fetta di pan tomaquet, e vi solleverò il mondo! Mi tornano in mente le parole di Manuel Vazquez-Montalban, che in alcuni momenti mi manca come un vecchio amico:
"E' indispensabile che tutti gli esseri e tutti i popoli saggi della terra capiscano che pane e pomodoro è un paesaggio fondamentale dell'alimentazione umana. Piatto peccaminoso per eccellenza perchè comprende e semplifica il peccato rendendolo accessibile a chiunque. Piatto peccaminoso in quanto può significare un'alternativa a tutto ciò che è trascendente, a tutto ciò che è pericolosamente trascendente, se diventa cultura della negazione. Non fate la guerra ma pane e pomodoro. Non votate per la destra ma mangiate pane e pomodoro. No alla NATO e sì al pane e pomodoro. Ovunque e sempre".
foto: flickr.com
Tuesday, September 26, 2006
Ladri di biciclette
Sunday, September 24, 2006
Buttalapasta
foto: www.lion-noodles.co.uk
Saturday, September 23, 2006
Comuni d'Italia
L'idea innovativa di Reggio Calabria, star della tv a spasso per le strade. L'iniziativa si è concretizzata durante la notte bianca del 10 settembre. E l'amministrazione ha pagato 120 mila euro al press agent Lele Mora.
http://www.repubblica.it/2006/a/rubriche/piccolaitalia/reggio-calabria-notte
/reggio-calabria-notte.html
Wednesday, September 20, 2006
Prima o poi ci vado...
(ps: scherzavo, da McDonalds mai!, ma il fast-food messicano non dev'essere poi male)
Tuesday, September 19, 2006
Pastore tedesco
"E per finire, un uomo che non ha bisogno di presentazioni ( e non ne merita alcuna ). In un discorso all’università di Regensburg, durante la sua visita in Germania, papa Ratzi ha commentato il Corano. Una mossa prudente. I musulmani in effetti si stavano chiedendo:-Cosa ne penserà, il papa, del Corano?-
Il papa, uno che suona Beethoven al piano tenendo un cane lupo fra le gambe, ha collegato la Guerra Santa al terrorismo. Questa è una buona notizia, se odiate gli arabi. La Fallaci stamattina sfoderava un sorriso a 32 denti. Ed era morta! ( I funerali si terranno in forma strettamente xenofoba. )
Molti leader musulmani si sono infuriati: secondo loro, le parole del papa hanno offeso Maometto. Aspettate che vedano le sue vignette!
Il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha smorzato i toni della polemica:-Non era certo nelle intenzioni del Santo Padre svolgere uno studio approfondito sulla Jihad e sul pensiero musulmano in merito, e tanto meno offendere la sensibilità dei credenti musulmani facendo un collegamento implicito fra Guerra Santa e terrorismo. Il papa coltiva un atteggiamento di rispetto e di dialogo verso le altre religioni e culture che a volte esprime con un cazzeggio ameno.-
La massima autorità religiosa turca, Ali Bardokoglu; il portavoce di al-Fatah in Cisgiordania, Fahmi al-Zaarir; la guida spirituale dei Fratelli musulmani, Mohammed Mahdi Akef; il segretario generale del Partito della comunità islamica degli Emirati, Haken al-Mutairi; e il capo dell'Assemblea sciita degli Ulema, Sayed Baqer al-Mohri, tutti chiedono al papa di scusarsi. Padre Lombardi li ha tranquillizzati dicendosi certo che ci penserà papa Urbano IX, più o meno fra cinquecento anni.
La vicenda è l’ennesima prova che non si può ragionare fra persone religiose, di qualunque religione esse siano, perché la religione non è ragionevole: aver fede significa sospendere il proprio pensiero razionale.
"Il papa ha offeso il Profeta" scimitarrano su internet i forum islamici che pubblicano i comunicati di al Qaeda. Attesa una risposta ufficiale del papa. Fermi, niente consigli: lasciamo che si scavi la fossa da solo".
Da http://www.news.danieleluttazzi.it/
Sunday, September 17, 2006
Eupalla
Finalmente il battesimo del soccer...stavolta ho vinto, con la squadra dei "latinos", anche se per la verità facendo il minimo, il mio compito ordinato tra difesa e centrocampo. Il gruppo è internazionale (sudamericani di tutti i Paesi, greci, nigeriani, palestinesi, qualche americano, un thailandese molto bravo). Gioca chi viene, e c'è anche qualche ragazza e qualche giovane vicino ai sessanta. Il campo è ritagliato da uno da football, e le dimensioni variano a seconda se è occupato da altra gente: stavolta era praticamente quadrato, più largo che lungo. Il tutto appartiene all'Università, ed è sempre aperto. Questi, poi, usano giocare per ore, praticamente ad oltranza, per cui ci vuole qualche buona scusa pronta, quando si vuole smettere. Spero di bilanciare così la pessima dieta proteica ed ipercalorica. Ed è proprio vero, il calcio ha uno spirito unificante, come ci ha insegnato zio Luciano Moggi.
Friday, September 15, 2006
Il mio nome è Bond, Dottor Bond
Thursday, September 14, 2006
Finisce il ricreativo, principia a avviare...
Fallingwater, la casa che Frank Lloyd Wright realizzò dentro una cascata per conto dei Kaufmann, ricchi commercianti della zona, è una delle pochissime escursioni a portata di mano, da Pittsburgh (un'ora e mezza a "velocità" americana, 65 mph). Abitare da queste parti e perdersela sarebbe un peccato. Interessanti le soluzioni architettoniche che Wright impiegò per fondere la casa con la natura circostante, e per farla poggiare su delle enormi roccie in parte racchiuse nel perimetro. All'interno ci sono alcuni bei quadri (due di Diego Rivera - marito di Frida Kalo - alcune litografie di Picasso) e sculture. Un gruppo di agguerrite e stucchevoli pensionate gestisce le visite, e uno schizzinoso pittore spagnolo è incaricato di ritrarre la casa, e si è appena degnato di salutarci, lui così cosmopolita...ma vaff'... Ci siamo andati con il truck domenica scorsa (foto), dopodichè, in una fattoria vicina abbiamo gustato chicken wings (ali di pollo fritte), un meriatato riposo, per quanto la sosta fosse proibita (foto), e cap' a casa (si fa per dire)!
Tuesday, September 12, 2006
La Gerontocrazia - prima nota a margine
Sottotitolo: Totò, Peppino e il Pachiderma
Dove sono finiti i luoghi comuni? Dov’e’ la proverbiale arte di arrangiarsi degli italiani, di cui tutti ci vantiamo? La risposta piu’ scontata e’ che probabilmente si e’ persa con la necessita’. La funzione, in parte, si sviluppa con l’uso. Negli ultimi decenni il benessere della societa’ e’ stato costante, e fino ad oggi nessuno ha sentito veramente, sulla propria pelle, un cambiamento del vento.
Quello che si nota da quest’osservatorio, e’ che gli americani, almeno da un punto di vista lavorativo, ma forse anche nella vita privata, svolgono una continua ginnastica all’elasticita’ (con aspetti positivi e negativi, ovviamente): per quanto possano scegliere materie che si trovano anche nella propria citta’, vanno al College altrove, e spesso cambiano residenza anche in seguito. Da noi succedeva molti anni fa, soprattutto per chi, dal sud, doveva spostarsi per studiare o lavorare. Oggi tendiamo ad essere incanalati, a rimanere aggrappati allo stesso luogo, nascere, vivere e morire, e tutto cio’ non sembra altro che normale. Forse sta diventando davvero l’unica possibilita’: la struttura del Paese non si e’ mai modernizzata, e la situazione economica e’ cambiata (basti pensare alla carenza degli alloggi per studenti universitari, primo e facile esempio, cui si somma la speculazione degli affitti). Ma anche chi potrebbe, non si sposta. Questa consuetudine alla normalita’ non fa altro che inaridire l’iniziativa, e porta ad accettare tutto cio’ che viene imposto, a tutti i livelli, proprio perche’ non si hanno esperienze diverse, e non si e’ abituati a concepire altre soluzioni né ad adattarsi, nel senso vero del termine, che non vuol dire “conformarsi”! Non ci si muove, ne’ si protesta. Ci sentiamo sconfitti? Parte di un sistema in cui niente sembra comunque poter cambiare?
E quando il benessere in cui siamo cresciuti ci franera’ sotto i piedi, come quelli della mia generazione cominciano a percepire (contratti a ore senza garanzie, e non certo pagati come gli americani!), e come i nostri figli toccheranno con mano, forse rimarremo come gli abitanti di Pompei ed Ercolano...O forse solo dopo un’implosione saremo costretti a rimetterci in moto.
Ma da un pezzo, mi sembra, non siamo piu’ olimpionici nell’arrangiarsi.
Monday, September 11, 2006
God bless Joan
Thursday, September 07, 2006
Paesani
Un emigrante di piu', in una terra senza ragioni, trovo radici piu' in fondo...l'immigrazione italiana, qui a Pittsburgh, nella prima meta' del secolo scorso, veniva da Abruzzo e Calabria, per via delle acciaierie, mentre a New York, per esempio, si concentravano napoletani e siciliani. I due quartieri storicamente italiani, sono stati fondati e popolati proprio da calabresi (Morningside) e abruzzesi (Bloomfield). Strana coincidenza, sara' stato il richiamo del sangue...non sarebbe male, pero', qualche lontano parente pizzaiolo o ristoratore! Comincero' una ricerca metodica, vi terro' aggiornati.
Link: http://www.post-gazette.com/magazine/19980929italian1.asp
Wednesday, September 06, 2006
Grazie ragazzi
Questo mi incoraggia ad andare avanti, ed a perdere a tutti i giochi possibili, solo per il gusto di raccontarvelo. Nell'ordine, i prossimi che sperimentero':
- Curling, ormai sapete tutti cos'e'
- Lacrosse, due squadre, giocatori con dei retini che devono farsi goal a vicenda, mazzate sicure
- Il tiro alla rulla di S. Giovanni Valdarno, in cui una forma di cacio va fatta rotolare piu' lontano degli avversari. Penso che si adatterebbe alla perfezione, perche' qui sono tutte colline.
Vedrete se mi riesce iscrivermi al torneo di calcio indoor come free player (una sorta di mercenario)!...rimarro' sicuramente quello scelto per ultimo.
Ah, grazie per l'informazione, non sapevo di essere sul sito di Pitt...http://www.pepper.pitt.edu/content.asp?id=584&subid=1002, non fate facili ironie, non sono quello della foto!
Tuesday, September 05, 2006
Giochi proibiti
Monday, September 04, 2006
The house of zen
Finalmente ho preso coraggio, e vi faccio vedere dove vivo. Altre foto sono al link http://www.thehouseofzen.com/index.htm , dove la seconda da sinistra è la mia stanza, quella col futon bianco, che in realtà è un materasso per terra. Il nome del posto è abbastanza appropriato, sia per lo stile asiatico della casa, che è bella e un po' decadente, sia per le attività che vi si praticano: per fare un esempio, domenica pomeriggio, sceso a piano terra, mi trovo un tipo in calzamaglia con una casacca da ospedale, che passeggiava assorto per il soggiorno. Non era scappato da una casa di cura, ma stava meditando assieme a Barbara, la padrona di casa. Il tutto per quattro ore, a cui non ho ovviamente assistito. Poi la cosa si è conclusa con una mangiata di pane e pasticcini che il tipo, Gaetano, aveva portato dalla pasticceria italiana dei suoi genitori, di Castel di Sangro, che si trova a Bloomfield, la Little Italy di Pittsburgh. Tanto zen, ma poi finisce sempre tutto a tarallucci e vino.
Sunday, September 03, 2006
Italia-China 3-5, una seconda Corea
(Foto: Wendell Phillips)
Saturday, September 02, 2006
O che bisogno c'era...
Come diceva la mamma del Nuti in "Caruso..." portandolo all'altare: "O che bisogno c'era di sposarvi, la sera tu andavi a prenderla all'otto, la portavi a fare una girata, e alle dieci tu eri a casa".
Oggi mi hanno invitato a cena, famiglia tipo, sposati giovani, una casa in periferia ed una bimba piccola, ottimi hamburger al grill. Appuntamento alle due, cena alle 4, alle sei di pomeriggio ero a casa.
La mia parte catalana ha consentito di sentirmi a pranzo, tutto tranquillo, ore 16.
Ma ho apprezzato queste persone, che si sforzano per farmi sentire a mio agio, ed è una bella cosa.
Ernesto, adesso in west Pennsylvania, fa sentire da lontano il suo alito freddo ed una pioggia leggera e sfiancante. Totò, ti lascio citare "Chiedi alla Polvere": per adesso, qui, sa di vita, forse, Buffalo non so.
Friday, September 01, 2006
The importance of being Earnest
Sangue e merda
Mi vergogno sempre un po' a tappezzare i post di refusi televisivi. D'altra parte sono figlio degli anni '80, non ci posso fare niente. Mi ispiro al grande Thomas Prostata, qualcuno si ricorda? Lo scrittore, quello che parlava di cose "palp", ma molto pulp, commentando le imprese del celebre Charlie Trentuno. Insomma, ogni volta che sento questi improbabili nomi italo-americani mi sembrano un'invenzione del personaggio di Bebo Storti. Invece ci sono davvero! Non continuerò a collezionali a lungo, per ora qualche assaggio. Nel solo Dipartimento in cui lavoro: Kerrie Presutti, Jim Lamanna, Loretta ("Lorreda") Tarquinio, Carrie Fascetti, per non parlare di Paira, come tutti la chiamano, in realtà Piera di nome e di fatto, from "Piemonti".
E' solo sangue e merda!