Monday, December 11, 2006

Misteri ammericani

La refurtiva e' riapparsa, gradualmente, in due giorni successivi, venerdi' e domenica scorsi. Ma particolari inquietanti restano non spiegati.

Cominciamo dall'inizio...nella tarda serata di mercoledi' stavo cenando per i cazzi miei davanti al film MASH, di Robert Altman. Il mio amico ingegnere palermitano mi aveva preso il DVD nella biblioteca di Pitt. Verso la fine del pasto, rientra il mio coinquilino, il tedesco Jan. Ha voglia di chiacchierare, e si inserisce gradualmente ma con decisione nella visione del film. Metto in pausa e lo assecondo. Alla ricerca di un paio di forbici da cartoncino, lo accompagno al secondo piano, dove troviamo Chao-Chen, ingegnere delle fonti energetiche che si diletta di poesia in stile tradizionale cinese. Sta "limando" l'ultimo suo componimento, e io e macari Jan subito ci interessiamo. Io per la naturale curiosita' verso qualsiasi cosa nuova e inattesa, Jan perche' non si fa scappare l'occasione di praticare il suo rudimentale cinese. Ovviamente lui e' piu' attratto dall'aspetto linguistico, io ascolto la musicalita' dei versi, e attendo la traduzione. Dopo un paio di sonetti e dialoghi improbabili tra i due - Jan che si esprime in cinese, l'altro che assolutamente non comprende - torniamo dabbasso. Sul tavolo ancora i resti della mia verdura, l'aceto, l'acqua. Ma, cominciando a riordinare, mi accorgo della scomparsa della mezza bottiglia d'olio, extravrgine!, che avevo lasciato sul tavolo. Mi catamino a cercarla, sorpreso della mia poca lucidita' ("chissa' dove l'ho messa, sono veramente rincoglionito"!). La sera successiva, verso la stessa ora, ripenso allo strano accaduto..."e' buffo che sia sparito solo quello". Dopo un rapido sguardo in giro, realizzo che manca macari il DVD della sera prima, che avevo riposto nella custodia. Lo cerco, talio dappertutto, ma niente. E qui mi girano maggiormente le palle, perche' mi devo giustificare col mio amico palermitano e pagare la probabile multa.

L'unica che mi rimane, il giorno seguente, e' scrivere un'email alla padrona di casa. Mortificata, si offre di pagarmi l'eventuale multa, e mi spia che sospetta dei vicini di casa, che l'avrebbero in uggia. Scrivo anche agli altri inquilini dell'edificio: per quanto ogni piano della casa sia indipendente, non ci sono ostacoli o barriere all'accesso alla living room di Jan e mia. Non di rado altri si fermano a salutare. Scrivo che penso che qualcuno abbia preso il film per guardarlo, visto che giaceva sopra a un altro che non e' stato toccato. Per cui spero che sia stato di loro gradimento, e che magari dopo averlo visto trovino il modo di restituirlo, anche in forma anonima, per non causarmi rogne con la libreria. E che la prossima volta basta chiedere o almeno lasciare un biglietto. Al rientro dal lavoro, me lo trovo sul tavolo, con una nota di Steve F. IV, americano del secondo, che mi dice averlo rinvenuto fuori, nella cassetta delle lettere. Segue un'altra mia email collettiva di ringraziamento generico, con il non convinto auspicio che, nel caso fosse avanzato anche dell'olio, chiunque lo avesse preso avrebbe usato la stessa tecnica della restituzione del DVD. Due giorni dopo, macari l'olio viene ritrovato dal solito Steve F. IV, stavolta per terra, nell'ingresso, dietro a delle scatole vuote.

Nel frattempo scopro che episodi simil si erano gia' verificati. Mesi addietro, a Jan erano state sottratte delle banane e delle ali di pollo fritte, mai piu' riapparse. E a Sangji, l'indiano del terzo, sale e pepe da tavola appena comprati.

Almeno per l'olio, Jan e Chao-Chen hanno un alibi (eravamo insieme). Che pensare degli altri? Casualmente SF IV ritrova tutte e due gli oggetti sottratti, pero' in effetti me lo riferisce. Sangji e' un consumatore di DVD, ma ha subito a sua volta un piccolo furto (il che potrebbe anche averlo istigato). Il nuovo tedesco, Steffen, e' una maschera di pietra, ma mi sembra troppo stralunato ed e' arrivato da troppo poco per una dinamica cosi' surreale. Rimane un altro americano, Juan, che non mi sembra abbia troppo tempo da perdere con questi giochetti, e la cinese e la giapponese del terzo piano, che non hanno nessun rapporto con gli altri abitanti del castello. Mai si sono fermate agli altri piani. I vicini? O il manovale che recentemente ha fatto dei lavori? Tuttavia negli ultimi giorni non avrebbe dovuto essere in servizio.

Unfortunateli Pittsburgh non e' Vigata, che una nuotata notturna mi avrebbe chiarito le idee. Non e' consigliabile farlo nel fiume, di questi tempi. Ma questa e' tutta un'altra storia...

1 comment:

Pluto said...

spettacolo viver in una casa del genere! ogni giorno e' pieno di suspance :-)