Saturday, January 27, 2007

Sesso a pagamento per ragazzo disabile

Come dice Milena Gabanelli, di Report, "...e adesso, una buona notizia". Le suore di una residenza per disabili di Oxford hanno reperito una prostituta per la prima esperienza sessuale di un ragazzo disabile di 22 anni, Nick Wallis, affetto da distrofia muscolare. Non per fare dell'ironia, e con tutto il rispetto, ma non credo che a Telethon (Television Marathon) abbiano avuto idee così semplici e illuminanti.

Pochi anni fa un mio amico medico di famiglia di un paesino della campagna toscana fu ricusato dai figli di un suo anziano paziente disabile che palpeggiava le proprie badanti. Lui aveva solo suggerito di considerare, tra le altre possibilità, quella di una lavoratrice a ore, di assumere una prostituta insomma, perchè riteneva che il suo paziente avesse davvero il desiderio di avere dei contatti sessuali, per quanto sicuramente limitati dall'età e le condizioni di salute. E non solo fu ricusato, ma fu anche assunto un esorcista per sdemoniare il povero vecchio.

4 comments:

herdakat said...

...dal post non si capisce quanto offri...

Marc Arza said...

Com a futur ancià amb tota la intenció d'aguantar viu més enllà de totes les limitacions possibles i molestar la familia fins als 120 anys, és una proposta que m'omple d'il.lusio per la vellesa.

Jo m'hi apunto!

Marc

Anonymous said...

Sesso a pagamento per diversamente abili (= questa è la dicitura corretta)?..... io penso ci sia solo da vergognarsi...... come se i diversamente abili fossero diversi dagli altri e allora devono chiedere la carità per venir amati sessualmente... come a dire "oh poverini che non vi vuole nessuno, NESSUNO SE NON A PAGAMENTO".... altro che "buona notizia"..... la buona notizia sarebbe quando invece si imparerà a saper educare gli adulti, i giovani, i ragazzi e i bambini che i diversamente abili sono delle persone come tutte le altre.

Marco Inzitari said...

Maddalena, good point! Hai ragione, in gran parte. Avevo colto un lato, per me grottesco, nelle suore che, per una volta, contravveninvano a un "tabù", invece di chiamare l'esorcista. Era ovviamente una boutade, nessuna volontà di generalizzare, ed era anche una scusa per raccontare la storiella del mio amico, che trovo graziosa...sono d'accordo con te che le buone notizie sarebbero altre. D'altra parte, se andava incontro a una precisa volontà, ancorchè provocata de una cultura distorta sui diversamente abili, credo che il gesto delle suore sia stato di una certa apertura mentale, visto che pochi altri lo avrebbero accettato. Ma non voglio neanche ingigantireuno spunto, forse un po' stupido, di due righe.

PS: Tra l'altro hai ripescato un post vecchissimo...ma Maddalena chi? Non quella Maddalena, o sì?