Friday, October 06, 2006

L'estate di Kikujiro

La settimana che se ne va e' stata baciata da un cielo terso e un sole tiepido, quasi costante. Qui la chiamano "estate indiana", mi immagino perche' adesso e' stagione estiva, in India, o, i cinesi, "estate della donna anziana", forse per richiamare i sintomi associati alla menopausa.

Comunuque, clima tardo-primaverile. Che, nonostante la mia settimana lavorativa da wall-street 1929, ho apprezzato, o forse che ha contribuito a lenire l'impatto dei ripetuti incidenti di percorso. Leggevo poco fa del meriggiare pallido e assorto del Beltra su per la Faentina, passando per l'Olmo. Non si puo' paragonare, ma a volte i buchi in cui si intravede la vita vera sono piccole sensazioni, istanti, impressioni, come il contatto con gli elementi d'intorno, il vento che ti sfiora con la bici nel parco, e s'infila tra i raggi, la sera sulla via di casa, quando la strada e' deserta e la discesa ti guida, o il senso di liberta' scartando di lato e tagliando dal prato, per evitare due auto al semaforo. Ed alla fine, l'ingresso nella stradina dei caffe', dove tre luci e due persone ti ricordano l'umanita', prima di fermarti alla meglio pizzeria del paese (Village Pizza, la migliore la fa un'indiano!), ed imboccare il sentiero per casa.

Sara' poco, ma a volte aiuta a mandare al diavolo le persone, ed allo stesso tempo a riconciliarsi con gli uomini e col mondo.

2 comments:

herdakat said...

Per l'etimologia del nome di questo periodo, vai su http://en.wikipedia.org/wiki/Indian_summer
In Italia viene un po' dopo e si chiama Estate di San Martino e Giosuè Carducci ci ha scritto una delle più famose poesie italiane.
C'è anche un bel fumetto di Manara e Pratt (reso bello dalle donnine di Manara ma soprattutto da una buona storia di Hugo Pratt) sul tema. (Le soooo tutte!!!!)

Marco Inzitari said...

E' che Carducci non mi è mai piaciuto, gl'irti colli mi fanno venire il mal di mare, anche se i pensieri talvolta sono davvero esuli.