Friday, March 09, 2007

Nave senza nocchiero?

...appunti sulla politica italiana per uno straniero.

Le leggi elettorali cambiano, i governi cadono, agli occhi degli stranieri la politica italiana è incomprensibile. Non lasciamoci ingannare dalla cronaca. L’Italia è il Paese europeo che ha mantenuto la maggiore stabilità politica, negli ultimi 50 anni.

Molti si chiedono quale sia il segreto dell’Italia, che riesce a rimanere a galla nonostante tutto. E’ proprio il suo sistema politico, che tra accordi, sfiducie, rimpasti, governi tecnici ed elezioni anticipate, riesce a mantenere una solida filosofia politica di base e, sul piano materiale, una costanza dell’orientamento e della programmazione. Il tutto ispirato ad un ideale cattolico, moderato e legato al debito storico verso l’alleanza atlantica, e improntato ad una gestione conservatrice. Maggioranze solide e decentrate o effettiva rappresentanza delle minoranze farebbero rischiare mutamenti politici reali nell'arco di cicli annuali o addirittura quinquennali. Riforme e controriforme, insomma, porterebbero davvero all’instabilità. Il governo più stabile, il Berlusconi secondo, ed il suo Parlamento, sono comunque rimasti ancorati nel mezzo, con moderate aperture alle frange di estrema destra e xenofoba, possibili grazie a concessioni ancora maggiori al centro reazionario.

Al di là delle apparenze, la rotta è chiara. Purtroppo la realtà circostante è mutata, e le sfide non sono più quelle degli anni ‘50 né dei ’70. Al posto fisso è subentrato il precariato dilagante, all’industria la finanza, alla produzione artistica e culturale la distrazione a fini commerciali. La burocrazia non si è mai adeguata al dinamismo e agli scenari mutevoli del presente e del prossimo futuro. Il turismo regge, grazie ai nostri antenati di cui ci ricordiamo sempre meno.

Nonostante il temperamento tragicomico e l'autoironia di noi italiani, navighiamo su una solida corazzata. Anche Dante dovrebbe ricredersi. Ma forse la nave è talmente solida e rigida da non riuscire ad adattarsi al cambiamento dei venti e a navigare in acque più basse. Sembra che non potremo fare altro che stare a guardare, ancora una volta non dipende da noi.

7 comments:

Davide said...

Ci risiamo.
Roma - "Io sosterrò lo sciopero della scuola, sarò alla manifestazione per chiedere al governo esattamente quello che chiedono i sindacati". Lo ha dichiarato il segretario di Rifondazione comunista Franco Giordano, ospite questa mattina negli studi di Radio Bbs Popolare Network. A proposito della mobilitazione di Cgil, Cisl e Uil per il rinnovo dei contratti della scuola, Giordano si è mostrato convinto che "sulla scuola noi dobbiamo accelerare di più il mutamento e la cancellazione nei fatti della legge Moratti".

"Dobbiamo contemporaneamente - ha proseguito il segretario del Prc - determinare le condizioni per un'effettiva e rapida regolarizzazione dei precari della scuola". Comunque sulla eventuale partecipazione dei ministri al corteo dei sindacati, infine, Giordano è di diverso avviso. "Penso che quando ci sono manifestazioni contro il governo, per questioni di stile, è meglio - ha affermato - che i ministri non vadano".

Questione di stile?

Marco Inzitari said...

Non sono del tutto in disaccordo a meta' col mister.

In questa situazione spuria e centro-centrica, e' un modo di tirare un po' la corda a sinistra. Senza far cadere il governo. Quali sono le alternative? Solo la mastellizzazione passiva o la caduta del governo.

Devi riconoscere che, Turigliatto a parte, il comportamento di RC e' stato molto equilibrato: coerente e responsabile allo stesso tempo.

Davide said...

Turigliatto a parte?
Beh, abbiamo rischiato la caduta del governo, non mi pare una cosa da niente...
E chi ha deciso la candidatura di Turigliatto?

Ma, "Turigliatto a parte", è proprio l'atteggiamento che mi preoccupa.
Siamo al governo, ma ci riserviamo di manifestare contro il governo.
Mi sembra un comportamento un po' schizofrenico, a voler essere buono. E la questione della partecipazione dei ministri non è una "questione di stile". Quei ministri lavorano nel governo, e concorrono a definirne la linea: non possono essere d'accordo e contro allo stesso tempo.

Non abbiamo imparato niente... A tirare la corda prima o poi si spezzerà. E l'unico risultato sarà la definitiva rinuncia a un po' (almeno) di politica di sinistra, come temo che stia già avvenendo per i Dico.

Marco Inzitari said...
This comment has been removed by the author.
Marco Inzitari said...

Caro Dawood,

Turigliatto a parte, lo ribadisco! Perchè Turigliatto ha accettato il programma e la coalizione prima di essere eletto, come hanno fatto altri, tra cui Caurso etc, che poi sono rimasti coerenti, fino ad ora. Oltre al fatto che T è stato espulso dal partito. E ricordiamoci che buona parte della colpa ce l'ha la legge elettorale e la maggioranza risicata al Senato che costringe all'unanimità forzata. Oltre al fatto che, ripeto, in occasione della scorsa crisi, Turigliatto non sarebbe bastato.

Qui non si stanno minacciando crisi di governo. Renditi conto che quelli che ogni volta minacciano di uscire dal governo sono i Mastella, sui Dico, per esempio, che alla fine non mollano di un centimetro. A una politica di sinistra ci si è rinunciato da un pezzo, e in questa situazione paradossale non trovare una maniera tutto sommato soft per esprimere il proprio parziale dissenso (se questo sia il mezzo giusto o no è un altro paio di maniche) non sarebbe schizofrenia ma lobotomia (o castrazione, o ibernazione). O, meglio, perdita completa dell'identità e quindi del proprio elettorato, e bada bene che non è un discorso elettoralistico ma un discorso sostanziale.

Lajules said...

pero' il parziale dissenso e' logorante... Anche perche' alla gente come Mastella o si mostra la porta o non ce ne si libera mai.

Ci vuole un cambio generazionale, ma non so come potremmo attuarlo senza aspettare il decesso della classe politica attuale. La sensazione e' quella di assistere ad una Maratonda come quella di Alice nel Paese della Meraviglie. Tutti si corrono dietro, e non c'e' modo ne' di partecipare alla corsa ne' di arrivare da qualche parte.

Marco Inzitari said...

Lajules, pienamente d'accordo sul concetto e pure sulla mancanza di soluzioni pratiche di fronte alla piovra della società e della politica italiana.

Hope to meet you in DC.