Sunday, December 16, 2007
Cose che solo in Italia
Una cosa che pensavo già da un po' di giorni. Tanti mi chiedono cosa mi sia mancato di più del'Italia...e qualcuno ha pure la risposta bell'e pronta, tipo, il cibo! Invece no, per esempio il cibo in generale non troppo...al mitico Maccaroni Pennsylvania, meta del fine settimana per tutti gli Europei di Pittsburgh, si trova tutta roba importata, e a buon prezzo. Per cui, se ti cucini da te, nessun problema. Semmai il ristorante italiano è un altro discorso...
Comunque, distrattamente mi sono accorto di alcune cose che veramente mi mancano dell'Italia, e che mi sa neppure in altri Paesi del Mediterraneo ce l'hanno. Visto che sto per emigrare di nuovo, potrebbe essere una non salutare operazione nostalgia. Ma se avete suggerimenti, voi lettori casuali che vi siete imbattuti in questo vecchi blog ormai malandato, lasciate pure traccia!
Le prime cose di cui mi sono accorto sono:
- Il pane - il pane che c'è qui (e non quello toscano, per quanto non mi discpiaccia, ma il pane qualsiasi, da quello normale casereccio a quello cotto a legna)
- L'odore di cucina - stufato, arrosto con patate - che si propaga per la tromba delle scale uscendo di casa...che ogni volta il gioco è indovinare da dove viene...e controllare i succhi gastrici
- I giornali: il mio amatissimo Manifesto, ma anche Internazionale
Andrò aggiornando anch'io...
In a Funk
For those of you who didn't read it yet, below you'll find the link to the NYT article (13.12.07) about the sickness of Italy...I found it realistic, and quite complete!
http://www.nytimes.com/2007/12/13/world/europe/13italy.html?_r=1&oref=slogin
Thursday, November 22, 2007
The wall - open letter to Pittsburgh friends

For the pictures and all the nicest written thoughts I got from you my during last days there and before, I'll need a wall, to hang them all and have them in my eyes every morning. I still don't have that wall, since, as you know, I'm not sure where I'll be next.
But, more important, I'd need a wall to spread on it all the images of your faces I saved in my mind in all this time, either smiling, laughing or seriously engaged in some conversations or activities. I would also sketch on it the intense moments and experiences I had with each of you, to show everybody else. Again, the wall is not there yet, maybe is waiting somewhere, probably has still to be built.
So I'll have to keep all this inside, for the moment. I know I'll have a hard time trying to express the life I had in Pittsburgh beyond the mere events. As we agreed many times, Pittsburgh grows on you. I want to think it's because of the steelworkers past, so full of real life, which melted into the dynamic cultural activity around Universities, now mixing together many different people.
I'm sure that new exciting things are coming for everybody, but I'll miss this city and YINZ all.
In any case we'll meet again soon, this is certainly just the beginning: as we say, this is not an "addio", but only an "arrivedereci".
I'm not sure somebody said this before, but definitely "Ich bin ein Pittsburgher!".
A hug,
Marco
PS I turned a little bit sentimental during the last days there, so I hope you can forgive me if I went too far.
Bruxelles - Lisboa - Pittsburgh - Washington
Serve il cervello, serve la fede (con la f minuscola!!!), serve che molte cose nella vita vadano per un certo verso, anche se magari non si è poi comunque del tutto soddisfatti. E serve coraggio, cosa che pure non le manca.
Beh, solo un esempio di qualche cosa buona che ci sfiora da abbastanza vicino, ogni tanto. Come dice la grande Milena Gabbanelli, conduttrice di Report, "...e adesso una buona notizia"!
Thursday, November 15, 2007
Governanti

Fonte: Repubblica, 15-11-07
Foto: blogosfere.com
Friday, November 09, 2007
Barcelona es esplendida malgrat els italians
...firmato Vinicio Capossela.
Sottoscrivo, e guardatevi il video (italiano con sottotitoli in catalano). Marco
Tuesday, November 06, 2007
Maestro di vita


Wednesday, October 24, 2007
Sangue
Sean Penn, commentando "Into the wild", il suo ultimo film.
Saturday, October 06, 2007
Videominuto
Just click here: Videominuto
Here the winner, "Fuga" ("Escape"), by Guido Giacomo Baroncelli.
Sunday, September 23, 2007
In Pittsburgh again
Gran parte della famiglia dell'anno scorso se n'è tornata in Europa: Sandra, Anna, Josep (Catalunya), Ravinder (UK) i Vincent (France) hanno lasciato Pittsburgh. Altri sono rimasti (Marta, Pierre, Ana, Felix), altri amici sono ormai stanziali, per loro fortuna o sfortuna: tra questi Piero e Jitka, MaryRose e Laird. Un piccolo nucleo, a cui si aggiunge gente nuova, incontri ormai inaspettati e piacevoli. Ormai mi sento un po' caduco, con un piede qui e uno nella vecchia Europa, ma per il poco tempo che rimane resto attaccato alla vita del Burgh, forse più di prima, visto che già da tempo qualche radice che mi lega a questo luogo è spuntata.
Insomma, solo un breve aggiornamento, anche per chi, come gli amici Beltra o Alessio, non si sono rassegnati alla morte del blog. Ma è solo un passaggio fugace, almeno per adesso. Ero curioso di provare, in particolare, se ancora ricordavo la password, e se dopo tanto tempo il sito mi avrebbe lasciato entrare. Mi sono fatto prendere un po' la mano. La verità è che ogni tanto ci penso...questo potrei postarlo sul blog. Pero' le cose da fare ormai si accumulano, e non trovo l'energia sufficiente. Per cui credo che per ora resterà una una piccola fessura nel sipario calato, senza strappi di hitchcockiana memoria. Saluti.
Thursday, June 14, 2007
Epilogo: Gaza, guigno 2007
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ESTERI:
GAZA, LA FOLLIA DEI PALESTINESI E QUARANT'ANNI DI OCCUPAZIONE MILITARE
di SANDRO VIOLA
Mahmud Abbas, il presidente dell'Autorità palestinese, ha ragione: quel che sta accadendo a Gaza è "una follia". Una guerra civile che invece di coinvolgere, come sempre nelle guerre civili, classi sociali diverse, interessi economici in conflitto, ha spinto nel precipizio una stessa massa di pezzenti impazziti. Gli uni e gli altri, quelli di Fatah e quelli di Hamas, senza lavoro da anni, tenuti in vita dagli aiuti alimentari dell'Onu, con montagne d'immondizie e minacce d'epidemie sulla porta di casa, una gran parte senza acqua né luce.
Una massa di disperati che si contendono il potere in un paesaggio di tremenda miseria. In quell'anus mundi che è oggi la Striscia di Gaza. Lo s'era detto giorni fa, e vale la pena di ripeterlo. I palestinesi appaiono incorreggibili. Invece di proporsi verso Israele e la comunità internazionale come interlocutori credibili in un negoziato di pace, essi forniscono pretesti e ragioni a quella parte della società israeliana che non vuole trattative, compromessi, accordi, sostenendo appunto che sul versante palestinese "non c'è nessuno con cui negoziare". E quindi sono loro, i dirigenti e i seguaci di Fatah e di Hamas, i responsabili dei combattimenti di strada in corso da giorni, delle vittime, del caos che stanno sconvolgendo Gaza.
Loro i responsabili di quella che sembra ormai la vera e più drammatica conseguenza dello scontro: il disfacimento dell'Autorità palestinese. Il vuoto politico, l'anarchia forse senza scampo in cui versano ormai i territori della Palestina occupati quarant'anni fa da Israele.
Tutta colpa dell'Islam radicale portato in Palestina da Hamas, e quindi delle divisioni innescate nella società palestinese (un tempo la porzione più laica del mondo arabo) dall'irrompere del fanatismo religioso? No, solo in parte. Ci sono altre colpe, altre responsabilità che hanno condotto alla formazione del contesto sociale e politico in cui oggi vediamo divampare un inizio di guerra civile. Questo è il punto da mettere in luce: il contesto, il quadro in cui sono giunti al punto d'esplosione le rivalità, la rabbia intestina, "la follia" dei palestinesi.
Ricostruire fase per fase, episodio per episodio, il formarsi del contesto da cui sono scaturiti i combattimenti di Gaza, sarebbe lungo.
Bisognerà quindi limitarsi ad elencare le tappe, i fatti principali. Intanto l'occupazione. Che cosa hanno prodotto nelle menti, nell'animo dei palestinesi, quattro decenni di occupazione militare israeliana? Quarant'anni di terre espropriate, di acque deviate verso le piscine delle colonie ebraiche, di ulivi dei contadini palestinesi tagliati alla base durante i raid dei coloni più estremisti, di rappresaglie devastanti, di code interminabili ai posti di blocco dell'esercito.
È mai stata fatta giustizia, da parte israeliana, dei soprusi dei coloni, delle inutili violenze dell'esercito ai posti di blocco, delle partorienti che rischiavano di partorire per strada e sotto il sole a picco, delle tre ore e più che uno studente impiegava per superare il reticolo dei check point e raggiungere la sua scuola o università a pochi chilometri da casa? È mai stata chiesta giustizia dalla comunità internazionale per gli "omicidi mirati" che l'esercito e l'aviazione d'Israele compiono da anni, vere ed proprie condanne a morte senza l'ombra di un'istruttoria o d'un processo? Sì, quella palestinese è una follia: e un episodio di ieri - due donne, di cui una incinta, che cercavano d'entrare in Israele cariche d'esplosivo per farsi saltare in un posto affollato - costituisce un dettaglio significativo della caduta della ragione nel mondo palestinese.
Ma un'occhiata al "contesto" per vedere se da esso siano venute alcune delle cause di tale follia, alcuni degli stimoli al suo scatenamento, è doverosa. È doveroso chiedersi quale altro popolo avrebbe sopportato senza perdere la ragione i quarant'anni che hanno vissuto i palestinesi. È vero: sono stati loro, con i loro kamikaze, ad imprimere una delle svolte più tragiche e bestiali al conflitto che li oppone ad Israele. Ma anche qui il "contesto" suggerisce qualcosa che va tenuto a mente.
I kamikaze di Hamas sono comparsi nel 2001, trentaquattro anni dopo l'inizio dell'occupazione. Non c'erano kamikaze, prima. Quanto ad Hamas, chi conosce le vicende della Palestina occupata sa bene quanta parte abbiano avuto gli israeliani nell'insediamento degli islamisti a Gaza e in Cisgiordania. Come nella seconda metà degli Ottanta fossero visti, da Ariel Sharon in particolare, quali utili contendenti dell'Olp di Arafat. Come ne vennero favorite la crescita e le attività, così da produrre due risultati: uno certo, l'indebolimento dell'Olp, e un altro auspicabile, lo scontro interno tra le due fazioni. Non c'è dubbio: oggi hanno ragione gli israeliani che sostengono l'assenza di interlocutori affidabili sul versante palestinese. Con chi si dovrebbe negoziare: con le bande armate di Hamas, con quelle della Jihad islamica, con i resti delle forze fedeli a Mahmud Abbas? No, con questi, a questo punto, non è possibile trattare.
Ma il "contesto" ci serve anche a vedere come siano stati bruciati da Israele quelli che forse avrebbero potuto essere gli interlocutori affidabili. Arafat prima, screditato, ridicolizzato dall'assedio posto da Sharon, per un anno e mezzo, al suo quartier generale di Ramallah, mentre Hamas convinceva i palestinesi che l'unica via d'uscita dall'occupazione fossero gli attentati e l'intransigenza verso "l'entità sionista". E poi Mahmud Abbas, bruciato anch'egli da Sharon al momento del ritiro da Gaza. Ritiro unilaterale, senza che Abbas vi avesse alcun ruolo, senza che vi fosse una sia pure simbolica consegna della Striscia all'Autorità palestinese. Forse l'atto più rilevante per la vittoria di Hamas alle elezioni palestinesi del marzo 2006.
E in ultimo sarà bene non dimenticare la sospensione degli aiuti e dei finanziamenti all'Autorità palestinese, decretati dagli Stati Uniti e dall'Unione europea dopo la formazione del primo governo Hamas, e in larga parte ancora mantenuta nei confronti del governo di unità nazionale Hamas-Fatah. Certo, sembrò giusto tagliare i fondi ad un'organizzazione come Hamas, che non ha mai rinunciato al terrorismo e non intende riconoscere Israele. Ma oggi bisogna forse parlare d'un errore. La povertà a Gaza è aumentata, la disperazione ha spento gli ultimi barlumi di ragione, e questo ha certamente avuto un peso nell'innesco dello scontro intestino.
Ecco, il "contesto" non va dimenticato. Quando si critica la politica dei governi israeliani, bisogna sempre tenere presente che Israele è l'unico Stato di cui una parte del mondo discute ancora sulla sua legittimità, sui suoi confini, e anzi contesta l'una e gli altri. Questo induce a giustificare, volta per volta, anche gli errori più gravi della politica israeliana. Ma d'altra parte, come ignorare che sono stati anche quegli errori a produrre "la follia" palestinese?
(14 giugno 2007)
Friday, May 11, 2007
Pausa di riflessione
Intanto, continuero' a leggermi i vostri, di blog - cosa che per la verita' ultimamente faccio di rado -, e per chi non ne ha...keep in touch!
A presto,
M
Tuesday, May 08, 2007
Tuesday, May 01, 2007
Rotta verso Seattle, WA

Domani me ne volo a Seattle, patria del "movimento no-global", del grunge (casa dei mitici Pearl Jam) e, meno nobile, location della serie "Gray's Anatomy".
Un pomeriggio di turismo e due giorni e mezzo di congresso.
Sono piuttosto curioso, ho sentito che la citta' e' bella e l'atmosfera molto liberal e rilassata, come mi immaginavo. L'unica seccatura e' che sono 8 ore di viaggio, visto che e' sulla west coast (3 ore di fuso orario), e da Pittsburgh non ci sono voli diretti. Facevo prima a tornare nella vecchia Europa...
Comunque, se qualcuno di voi c'e' stato e ha qualche consiglio, si faccia avanti! Grazie.
Vi daro' mie notizie.
Friday, April 27, 2007
Il cerchio comincia a chiudersi
Sarà come quel Maggio del 2006, quando scoprii questa città che mi apparve deserta, e brutta. Ricordo quegli stessi carrelli che scorrazzavano allo stesso modo alla mia seconda visita, a fine Agosto, per popolare i campus e dare un volto alla città. Da allora molte scoperte, posti insospettabilmente gradevoli, e soprattutto persone, che sono l'essenza dell'esistenza, dovunque si viva.
Wednesday, April 25, 2007
Il paradosso di Achille...

Monday, April 23, 2007
Bona diada de Sant Jordi

Riporta Wikipedia, "The main event is the exchange of gifts between sweethearts, loved ones and respected ones--historically, men gave women roses, and women gave men a book to celebrate the occasion. In modern times, the mutual exchange of books is customary".

així l'espurna de mimosa al vent,
la teva vida, sota el firmament.
as the flash of mimosa in the wind,
your life, under the firmament].
Friday, April 20, 2007
Per la Cronaca...l'e' tutto da rifare!


Wednesday, April 18, 2007
Corollario(i) - qui è un casino, Kitt!
Primo: nel lettore della macchina ci ho trovato pure un CD non rigato di Leonard Cohen ...quindi ho tutto il diritto di chiamarla davvero supercar, o la fantastica macchina di plastica.
Secondo: ma Michael Knight aveva una vita sentimentale, o almeno sessuale? Si limitava a flirtare con Bonnie, ma poi aveva una storia con Devon Miles? O era talmente frustrato che ha dovuto fare Baywatch per rifarsi, e per ristrutturarsi la reputazione? Certo, il passaggio di consegne tra i due ruoli di Hasselhoff, il puritano Michael e il libertino Mitch Buchannan, la dice tutta sulla deriva della morale. Mi sorprendo che Giuseppe e Tarcisio non abbiano ancora espresso la loro opinione in merito.
Sul tema, poi, potrei andare avanti all'infinito: tipo, ho appena scoperto che Baywatch è stata la serie più vista in TV in tutto il mondo, che David Hasselhoff sta preparando il ritorno di Knight Rider per il 2008 (vediamo se riesco a rifilargli Kitt per 500 dollari) e che è un cantante famosissimo in Germania, dove ha tenuto un concerto nell'89, per la caduta del muro, con 500mila spettatori (fossi Papa io questo mi preoccuperebbe molto, ma molto di più).
Ora basta, vo a letto.
Tuesday, April 17, 2007
Ce l'ho io!


Tutto questo in cambio di qualche ora di turtle-sitting: in sostanza

Ora devo andare..."vieni a prendermi, Kitt!".
Monday, April 16, 2007
Virginia Tech: commenti?
Mi riservavo una foto per qualche post successivo, ma perchè non postarla ora, che cambia?
Questo è un sabato normale di qualche mese fa, quello che spunta nella foto è il mio ex coinquilino, eravamo entrati a curiosare da un Decathlon, Cisalfa o Nencini sport qualsiasi...un documento, ti controllano la fedina penale, riempi un foglio, e te ne vai sicuro ad allenarti sui piccioni...se cliccate sulla foto si vede ancora meglio...
Friday, April 13, 2007
Recentemente
Ma le mie serate si sono rimpite di film, grazie al fantastico sistema di librerie, Carnagie Libraries of Pittsburgh, in cui si trova di tutto, si può noleggiare più film per una settimana, prenderli in un punto della città e riportarli in un altro più conveniente, e soprattuto completamente gratis! Così, come mi viene, nelle ultime serate si sono succeduti Raging bull (Scorzese), grande film, The milion dollar baby (Easwood), ottimo film, Le fils (Dardenne), grande pure questo, come anche il rinomato Underground (Kusturica), Maria full of grace (Marston), non male, con una protagonista che vale da sola il film, A fish called Wanda (Charles Crichton), eccessivo e pesante. Due righe in più voglio spenderle per gli ultimi due visti, quindi "prinicipia a avviare i curturale", chi cambia canale fa bene.
Spike


Avevo già visto Personal Velocity (di Rebecca Miller, scrittrice e figlia di Arthur). Me ne sono accorto alla prima scena, senza dubbio, ma sono rimasto a guardarlo scorrere. Tre storie di giovani donne ameircane che tentano di cambiare la sorte avversa, e forse ci riescono, anche se non è detto che riescano a liberarsi dei propri difetti. Il film è tagliente e le immagini sono bellissime. Le protagoniste, outstanding. Il messaggio finale è degno del film, e richiama alla vita e, perdonate l'espressione, alla speranza.
Sunday, April 08, 2007
Per completezza...

Cheers!
(Per completezza...vedi ultimi due post, Lost, and found I e II).
Image from allposters.com
Wednesday, March 28, 2007
Lost and found, II parte
Cristine e Eric si scrivono spesso, ogni giorno, ormai. Lei rientra dalla lezione e trova un altro commento, ma non lo cerca in chat, perché lui non è ancora tornato da Arby’s, turno di pomeriggio. Eric e Cristine parlano a lungo al telefono, tutti e due hanno Verizone, cool, un sacco di minuti gratis.
Dopo un mese Cristine conosce Eric più di quanto abbia conosciuto chiunque altro nella vita, a parte sua madre. Ed Eric sa che Cristine ha visto almeno cinquanta volte Gladiator e trenta Kill Bill, e che ha una voce sottile ma forte. Un mese e mezzo, e si scambiano le foto, hanno un po’ di paura ad aprire il file. Dopo due mesi la Hyunday di Eric attraversa il Missouri, un pezzo di Illinois, l’Indiana e l’Ohio, e dopo mille chilometri arriva in western Pennsylvania.
Eric sa già che riempirà un’application per il College, a Pitt, che prenderà in una sacca i suoi vestiti e rifarà quella strada, presto. Troverà una stanza al piano terra di una grande story house, dividerà la cucina con un italiano che non sta mai a casa, e Cristine porterà nella sua stanza i suoi 150 dvd, che non sopporta più quella stronza della sua compagna di casa. Tutti e due dormiranno, di pomeriggio, dopo la lezione di danza, al risveglio Eric farà cadere un bicchiere per terra, e usciranno per un sandwich da Panera. Eric aspetterà la chiamata da Harris Grill, per qualche giorno di apprendistato e forse un lavoro, ma intanto avrà tempo di pulire bene la sua stanza, che il prossimo fine settimana la madre di Cristine sarà in città, per il recital della figlia.
Lost, and found...
Eric è del Nebraska, ma vive in Oklahoma. Ha vent’anni, studia Educazione al college e lavora da Arby’s. E’ estroverso e gentile, sa cucinare maccaroni and cheese ma di solito rientra a casa con una pizza take away. E' piuttosto sovrappeso e ha due occhi azzurri vivi. Eric è parzialmente sordo. Gli amici gli parlano più forte, agli estranei deve chiedere spesso “What’s @?”. Porta t-shirt chiare e scarpe da ginnastica, e in casa cammina scalzo. Gli piace che la sua stanza, in affitto da un amico, sia pulita, ma non è organizzato, quindi la stanza è un casino. Eric ha una ragazza conosciuta in un bar, che lavora full-time e spesso gli offre da bere. Segue Lost – tv serie –, è persino iscritto al sito web, commenta gli episodi e legge i commenti degli altri.

Tra le quattro e le cinque insegna tap. Cristine è una ballerina. Tra qualche mese i suoi allievi faranno un piccolo recital. E’ del nord della Pennsylvania, ma si è trasferita nel middle-west per andare al college. Ha diciotto anni, gli occhi verde smeraldo su un viso pallido e una coda di capelli crespi, neri. E’ timida, e si nasconde dietro gli occhiali, se non ti conosce. A Pitt divide una stanza alla casa dello studente con un’altra, più grande, a cui piace un po’ comandare. Cristine, quando rientra in camera, nel pomeriggio, non ha voglia di parlare, accende il portatile, apre il frigo e beve un lungo sorso dalla bottiglia, e si siede con la schiena appoggiata alla testata del suo letto e il portatile sulle gambe. Dà un’occhiata al suo profilo, su my space, lancia messenger, guarda le foto che la sua amica della high school ha postato nella sua pagina. L’icona del messenger lampeggia, in basso, sua sorella è in linea anche lei. Non legge la chat, gira sul sito di Lost – tv serie – per vedere se ci sono commenti dopo quello che ha lasciato ieri notte. Ce ne sono un paio, sweet!, risponde ai commenti e poi chatta con sua sorella.
Pic: Litchfield Towers (Pitt's dorms)
Sunday, March 25, 2007
Appunti sulle proteste al quarto anniversario, 3° e ultima parte

Solo questo...una band di strada (tipo i fiorentini "fiati sprecati") suonava e cantava una versione americana di Bella ciao, con un testo distorto che poco aveva a che fare.
Mi sono ritrovato a cantare, da solo, la versione orginale al megafono, camminando su Craig south, e hanno preteso il bis tra Fifth e Bouquet street.
Un successo di pubblico e critica, chissà se anche qualche agenzia federale avrà preso nota.

Tuesday, March 20, 2007
Appunti sulle proteste al quarto anniversario, 2° parte

Metti un italiano, quattro catalani, due francesi e un olandese a Washington, un sabato mattina in cui il vento tagliente ancora spazza le strade. Metti un giorno di Marzo, a 4 anni dall’inizio della guerra in Iraq e a 40 da quella in Vietnam.
o il percorso, dal Lincoln memorial fino al ponte sul fiume Potomac. Tra i due fronti, poliziotti a cavallo. Traditori, terroristi, se non vi piace andatevene dagli US, la pace attraverso la forza, questi alcuni slogan nei cartelli e dalle gole dei contro-manifestanti. Qualcuno fa il gesto di sparare con una pistola di tre dita su noi manifestanti. Le bandiere americane sventolano con orgoglio fuori, in questa ala inquietante che costeggia il corteo, ma anche dentro, dove sta l’altra metà dei veterani, quella contro la guerra. E paradossalmente, a un certo punto un grido all’unisono si leva da tutti e due i gruppi, tuonando “U-S-A, U-S-A”, come a rivendicare l’orgoglio di questo Paese in cui tutto sembra iniziare e finir
e.
mo guidare da un volontario dell’ostello dentro la “diversità” del quartiere del giorno prima, Adams Morgan, storico nucleo di integrazione raziale sperimentale a W. Ma, prima di partire, giro di presentazioni: più di metà del gruppo, cioè noi, è a W per via della marcia. La guida è sorpresa della nostra giovane età rispetto alla media delle manifestazioni nella capitale, in gran parte vecchi hippies senza ricambio generazionale. Poi gli scappa, candidamente:”Allora meglio che non vi dica chi ho votato”. Certo che come no-global pacifisti incazzati non facciamo proprio paura a nessuno! Più tardi, nel bar, gli offriamo persino la birra.
E' sempre possibile ingrandire le foto cliccandoci sopra, anche per vederli nel viso, quelle facce di...bronzo!
Appunti sulle proteste al quarto anniversario, 1° parte

Manifestare nel cuore dell’Impero è una bella sensazione. Soprattutto perché capisci che anche qui molta gente non vuole (più?) la guerra in Iraq.


Monday, March 19, 2007
Vito's anatomy

Tornato a casa sotto una pioggia noiosa, dopo essermi cucinato una veloce pasta alla boscaiola per stasera, domani e i mesi a venire (l'ho buttata nella pentola a occhio), e dopo aver lavato il piatto e un paio di bicchieri arretrati, ho fatto un giro sull'email, spinto dall'abitudine.
Alcuni amici non si fanno sentire per mesi, e a volte questo ti fa sembrare veramente lontano. Ma basta che tu faccia un piccolo passo, ti accosti leggermente, e ti restituiscono qualcosa che non è nemmeno il credito dei mesi passati, è qualcosa di molto, molto di più. La lunga email di Vito, a cui avevo scritto due righe di auguri per l'onomastico, come si usa tra la gente del Sud, è stata l'ultima di un piccolo filone di epistole strappalacrime. Segue a breve quella dell'inafferrabile Moisè Cecconi, amico latitante ma che sa essere melodrammatico al punto giusto, quando vuole.
L'email di Vito l'ho letta proprio lì, sul tavolo della cucina, dopo aver cercato notizie della manifestazione di sabato nei TG italiani. Ed ho alternato attimi di commozione a grasse risate, specialmente nel vedermi riflesso in una celebre frase pronunciata ormai 10 anni fa, durante le lunghe serate sul libro e l'atlante di anatomia. Se non fosse che sono cose personali, e che gli autori potrebbero chiederne i diritti, incollerei queste email qui sul blog, che ognuna vale molto più dei miei post.
Sono cose che ti rimettono al mondo, perdiana, e davvero ti ricordano quanto valga la pena, quel piccolo passo.
Nei prossimi post il meme (come lo chiamano i blogger) che mi chiedi, Vito. Te lo devo.
Thursday, March 15, 2007
Se una notte d'inverno...

Due giorni fa mi sono casulamente imbattuto in un seminario sul sonno tenuto da una psichiatra dell'Università. Calcava molto la mano sul concetto che il letto serve solo per dormire e per fare sesso, e non si deve stare a letto se non si dorme (o si fa sesso). Per cui suggeriva, in caso di risveglio per più di mezz'ora di seguito, di non rimanere a letto, qualunque ora sia, ma di alzarsi e fare qualcosa. Quest'attività dovrebbe essere un qualcosa di non fisicamente e mentalmente impegnativo, che altrimenti risulterebbe più attivante. Uno degli esempi che faceva era quello di riordinare le fotografie. Ora, se solo mi immagino alle tre di notte a riordinare foto mi sento un bischero, come si direbbe a Firenze. Ma secondo voi, che cavolo potrei fare?
Come si dice sempre, "prima di tutto la salute", o "quando c'è la salute...", quindi stavolta non mi deludete, ho bisogno dei vostri consigli su possibili attività notturne.
E buona, hem, notte.
Friday, March 09, 2007
Nave senza nocchiero?
Le leggi elettorali cambiano, i governi cadono, agli occhi degli stranieri la politica italiana è incomprensibile. Non lasciamoci ingannare dalla cronaca. L’Italia è il Paese europeo che ha mantenuto la maggiore stabilità politica, negli ultimi 50 anni.
Molti si chiedono quale sia il segreto dell’Italia, che riesce a rimanere a galla nonostante tutto. E’ proprio il suo sistema politico, che tra accordi, sfiducie, rimpasti, governi tecnici ed elezioni anticipate, riesce a mantenere una solida filosofia politica di base e, sul piano materiale, una costanza dell’orientamento e della programmazione. Il tutto ispirato ad un ideale cattolico, moderato e legato al debito storico verso l’alleanza atlantica, e improntato ad una gestione conservatrice. Maggioranze solide e decentrate o effettiva rappresentanza delle minoranze farebbero rischiare mutamenti politici reali nell'arco di cicli annuali o addirittura quinquennali. Riforme e controriforme, insomma, porterebbero davvero all’instabilità. Il governo più stabile, il Berlusconi secondo, ed il suo Parlamento, sono comunque rimasti ancorati nel mezzo, con moderate aperture alle frange di estrema destra e xenofoba, possibili grazie a concessioni ancora maggiori al centro reazionario.
Al di là delle apparenze, la rotta è chiara. Purtroppo la realtà circostante è mutata, e le sfide non sono più quelle degli anni ‘50 né dei ’70. Al posto fisso è subentrato il precariato dilagante, all’industria la finanza, alla produzione artistica e culturale la distrazione a fini commerciali. La burocrazia non si è mai adeguata al dinamismo e agli scenari mutevoli del presente e del prossimo futuro. Il turismo regge, grazie ai nostri antenati di cui ci ricordiamo sempre meno.
Nonostante il temperamento tragicomico e l'autoironia di noi italiani, navighiamo su una solida corazzata. Anche Dante dovrebbe ricredersi. Ma forse la nave è talmente solida e rigida da non riuscire ad adattarsi al cambiamento dei venti e a navigare in acque più basse. Sembra che non potremo fare altro che stare a guardare, ancora una volta non dipende da noi.
Monday, March 05, 2007
Pan's Labyrinth
Friday, March 02, 2007
Bus life

Thursday, March 01, 2007
Wednesday, February 28, 2007
Nella migliore delle ipotesi...
2) Per rodermi il fegato sotto un governo di larghe intese (col Vaticano e con gli USA) o sotto un governo tecnico (con Ruini e la Rice architetti della corte), io non torno
Speditemi la mia roba dovunque io sia, genitori. E per gli altri, venite a trovarmi in esilio volontario.
Comunque vada, che Paese di merda! Sempre di piu', se ancora ce n'era bisogno.
Tuesday, February 27, 2007
Thursday, February 22, 2007
Per quanto ancora dovremo pagare pegno alla nostra storia?
Alcune riflessioni a mente fredda, se si puo’. Rossi e Turigliatto non sarebbero stati comunque sufficienti. Turigliatto era fuori dell’aula, quindi non contava nel numero legale. Anche se entrambi avessero votato, il quorum per approvare la mozione si sarebbe alzato di uno, e i loro voti non sarebbero bastati.
Che non fosse possibile e nemmeno giusto fare affidamento sui Senatori a vita si sapeva dall’inizio della legislatura. Ma, come nota il Manifesto, non puo’ non rimanere il dubbio che quella dei tre astenuti sia stata una reazione proprio alla volonta’ dell’Unione di smarcarsi, almeno nelle intenzioni - per convinzione o per compiacere l'ala sinistra –, dal vassallaggio verso gli Stati Uniti e verso il Vaticano. Cossiga si e’ schierato apertamente, in virtu’ della propria “storia atlantica”. Del resto e’ stato sponsor di Gladio e molte altre nefandezze italo-americane. Pininfarina e’ un grande industriale, che e’ stato aiutato dalla Chrysler-GM a fare il salto di qualita’, ed e’ uno degli sponsor principali della TAV Torino-Lione. Non era atteso al Senato, ieri, alle cui sedute non partecipa mai, pero’ e’ arrivato, per l’iniziale sollievo e poi il dramma dell’Unione. Su Andreotti, che ha scritto di proprio pugno la politica italiana del dopoguerra, spalleggiato dal Vaticano, non credo che ci siano parole da aggiungere. Le dichiarazioni dei giorni precedenti erano state in supporto della mozione D’Alema, le parole pronunciate in aula erano gia’ tipicamente vaghe...che abbia cambiato opinione all’ultimo minuto, per la replica di D’Alema su Vicenza e sulla discontinuita’ rispetto alla politica estera precedente, e che non avesse chiare le conseguenze, non lo crede nessuno.
Wednesday, February 21, 2007
Profonda amarezza...
Non so chi possa essere convinto che tornare a quella destra non avra' conseguenze effettive sulla vita delle persone. L'impressione che siamo un Paese incurabile e' sempre piu' forte. Doveva succedere, forse. Ma provo davvero una profonda tristezza e difficolta' a rapportarmi a gli eventi, in questo momento.
Fatemi sapere come si sta vivendo questa fase e cosa succedera'...
Saturday, February 17, 2007
La Gerontocrazia. Seconda nota a margine



Friday, February 16, 2007
Come er cacio sui maccheroni...
Il mio post precedente e' on the cutting edge, insomma ero sul pezzo! Da Repubblica online di oggi: "mercoledì scorso al secondo appuntamento dopo una pausa di due mesi, fatto slittare dalla Abc dalle 21 alle 22 per evitare lo scontro con il campione d'ascolti American Idol di Fox, Lost ha racimolato 12 milioni 800 mila spettatori. Il più basso ascolto mai registrato dal serial firmato da J. J. Abrams". E pure in Italia sembra che cominci ad andare maluccio...
Sono sempre piu' convinto che Mattew Fox, quello che una volta faceva "Party of five" (che curtura televisiva, mi fossi dedicato di piu' alla scienza!), si stava allegramente trastullando in una caletta riparata, quando, saputo che gli ascolti erano in discesa, hanno improvvisato camice, cuffietta e un bisturi di plastica e l'hanno spedito in scena, che medico, prete e carabbiniere fanno sempre la sua proca figura. Pensandoci bene questi sono tutti i classici personaggi di paese. E quello che manca nella lista, lo scemo, in tv si trova in tutte le salse.
Wednesday, February 14, 2007
Lost (TV serie)


(PS: Incuilinus, qui urgono ragguagli!).
Tuesday, February 13, 2007
Incredibboli

Il colmo è che sono stato messo in mezzo da un gruppo di quattro ragazzotti giovani che si facevano beffe di me perchè mangiavo due fette di pane tipo il nostro, insomma pane quasi normale. Dice che il "pane bianco" abbia un sacco di carboidrati, e qui va di moda la dieta low carb...il terribile velenoso pane bianco!...dei quattro quello che aveva iniziato la discussione non era proprio francamente obeso, almeno!
Saturday, February 10, 2007
Radiotaxi 8 gennaio

Fuori dalla rete di strade, il taxi filava seguendo la linea del mare, sulla sinistra, verso l'Aeroport del Prat. L'uomo era una maschera, mi chedevo se ancora ascoltasse la radio che ripeteva il rosario di notizie del lunedì mattina: il gol su punizione di Xavi, il biglietto della lotteria. Il Carnevale di Cantabria, aperto già in quei giorni, dichiarato evento turistico di interesse nazionale, primo carnevale dell'anno nel mondo. Forse un Capodanno il 31 agosto avrebbe risollevato il turismo del paesino di Vallfogona o di Montemurlo. La radio seguiva balbettando. Il sedile in pelle si era già adattato alla mia persona, ed il tepore dell'abitacolo conciliava il mio stato di semi incoscienza ...chissà se anche i due ecuadoriani, allungati sui sedili dell'auto a rate, erano rimasti nel sonno mentre tutto intorno girava nel parcheggio dell'Aeroporto di Madrid. Pochi giorni prima il civismo della bomba non li aveva svegliati in tempo, e in questo lunedì dopo i Re Magi sarebbero arrivati tardi al lavoro. Forse sarebbero stati ammoniti dal capo del personale. Roba da notizie di coda. Anche le famiglie erano già rientrate: Ecuador, solo ritorno, tutto spesato dopo qualche insistenza allo sportello di Iberia.
Non avevo voglia di partire. Oggi che speravo in un mio ritardo irreparabile al check-in, il taxi sembrava d'accordo coi semafori. Il terminal B in vista, l'uomo già rallentava...ma dopo aver accennato sulla destra accelerò di nuovo, alzando un odore di gomma bruciata. Il panino con l'acciuga ce lo saremmo fatti insieme, stamattina.
Foto: Barcelona de nit, da Google images (danieltercero.net)
Thursday, February 08, 2007
Mattonella mon amour


Si dice sempre che la lontananza rafforza i legami. A Natale avevo chiesto a mia mamma di portarmi un sacchetto di biscotti di Prato da trasportare qui negli US, ma solo perché una collega italiana me li aveva espressamente richiesti, assieme ad una “boccia” di vinsanto. La morte dei cantuccini è effettivamente per affogamento, quale fine più dolce che soffocare nel vinsanto toscano? Al rientro dalle vacanze ho disfatto la valigia liberandola della sezione alimentare, che la occupava quasi interamente. E l’azzurro sacchetto è finito sopra la scrivania della mia camera. Era inverno, cominciava il freddo, le lunghe serate col mio coinquilino tedesco asociale…che potevo fare, vostro onore? Galeotto fu il sacchetto…Insomma me li sono mangiati tutti, e non solo nel vino, ma li ho profanati in tutte le salse, da soli, nel caffè, persino nello yogurt. Con mandorle e tutto. Macchè carquiñolis! Ho sentito forse per la prima volta tutto il sapore della provincia fiorentina che, tra fabbriche di stracci, fossi e brulle colline, mi accolse fanciullo.
Wednesday, February 07, 2007
Swimming in the snow

Monday, February 05, 2007
Zero Fahrenheit

La stagione di football è finita, sembra fatto apposta perchè la gente parli solo del freddo. Non ci si saluta nemmeno più, tutti si raccomandano solo "Stay warm"!

Saturday, February 03, 2007
La gallina dalle uova d'oro

Forse in Italia si sarà parlato molto - ma non credo - del reportage dell'Espresso che elenca gi ex parlamentari che percepiscono pensioni (vitalizi!) dai 3 agli 8mila euro al mese anche dopo una sola legislatura . Cumulabili con qualsiasi altro reddito (su questo link l'elenco completo con nomi e cifre, nella pagina in basso). Gente di 50 anni, che poi torna al proprio lavoro, che quasi mai è carpentiere o segretario comunale...Certo il problema delle pensioni è molto più ampio di questo, ma di cambiare queste regole nessuno parla mai. E noi ci dobbiamo sbattere per cumulare i contributi di diversi contratti a termine e cose simili, diritti apparentemente elementari. Per carità, le responsabilità dei parlamentari sono (dovrebbero essere) superiori a tutti, e nessuno nega il diritto alla giusta retribuzione durante la carica. Ma io a 30 anni non arrivo nemmeno a due anni di contributi, se non contiamo l'EMPAM che è una miseria. E ho fatto notti in ospedale e turni di 24 e 36 ore da quando mi sono laureato (2001).
Sono 1377 ex-deputati e 861 ex-senatori. C'è gente come Luciano Benetton (gruppo Benetton, che va dall'abbigliamento alle Autostrade all'editoria), che prende 3108 euro al mese di pensione per essere stato eletto una sola legislatura (5 anni)!!!!!!...mica aveva perso il lavoro nel frattempo, e che lavoro! Poi Guido Rossi, professore universitario di legge, expresidente della CONSOB, di Montedison, di Telecom, di diverse banche (tra cui Capitalia), ex-commissario straordinario della FIGC e attualmente presidente di Telecom dopo le dimissioni di Tronchetti-P, settembre 2006. Non credo che il presidente Telecom lo faccia gratis et amore dei. Ci sono Walter Veltroni, che anche lui non credo faccia gratis il sindaco di Roma, Vittorio Sgarbi, Giancarlo Abete, ex vice presidente della FIGC (quella del calcio, non i giovani comunisti). Vittorio Cecchi Gori prende 4725 euro tutti i mesi, come pure Gian Franco Corsi Zeffirelli. E molti altri...leggeteveli. Non ho trovato, con mia sorpresa, Ilona Staller, non so se è sotto nome diverso o che altro.
Facendo un calcolo approssimativo, e considerando una somma ipotetica di 4mila euro al mese a testa (sicuramente arrotondata per difetto) stiamo versando, con le tasse, circa 9 MILIONI di euro AL MESE per pagare queste 2238 persone. Non sarebe l'ora di fare pressione?
Wednesday, January 31, 2007
Suggerimenti di Ulisse di Gennaio 2007
Ulysses – Experimental communication and biodiversity of idioms in Europe. http://ulyssesineurope.blogspot
"There is little favorable to be said about poverty, but it was often an incubator of true friendship", from Long walk to freedom, Nelson Rolihlahla Mandela (1994).
Movies:
§ After the wedding, by Susanne Bier (2006). Jacob works in India, in an orphanage. When the orphanage is threatened by closure, he receives an unusual offer. A Danish businessman, Jørgen, offers him a big donation. There are, however, certain conditions. Jacob must return in Denmark and take part in the wedding of Jørgen's daughter. The wedding proves to be a critical juncture between past and present and catapults Jacob into the most intense dilemma of his life. – Posted by Dawood, Italy
§ Le conseguenze dell'amore, by Paolo Sorrentino (2005). For those of you who enjoy to discover new things, new directors, and not so common stories, here you have an opportunity to see a movie quite different from the rest: appealing, bit philosophical, bizarre love story within the more regular sort of thriller frame. Keep an eye on the delicious black sense of humor of the main character. – Posted by Dav, Catalunya
Tv series:
§ Lost , by Jeffrey Lieber, J. J. Abrams and Damon Lindelof (started in 2004). Plane crash's not a new subject for fiction. Why's that old-content TV series been having such a big audience? We hypothesize that 9/11 was the beginning of the Post-Teletransportation-Era. – Posted by Incuilinus, Italy
Books:
§ The mystery of Majorana, by Leonardo Sciascia. Ettore Majorana was one of the young physics who, in the '30ies, investigated on radioactivity with Enrico Fermi. He was a genius, "like Galileo and Newton", Fermi said. He suddenly disappeared at the age of 31. Sciascia's hypothesis is intriguing: Majorana first understood the consequences of radioactivity and hid out, whereas his colleagues participated to the Bomb experiments. – Posted by Marco Inz, Italy
§ Death in a strange country , by Donna Leon (1993). Italian civil society and professional politicians have been recently struggling with the controversial present consequences of the Marshall plan, which, after 1947, disseminated NATO military bases all around Europe. In this episode, Commissario Brunetti, the protagonist of Leon's series, is dealing with a very complicate case regarding just the Vicenza NATO base…and unfortunately the case is about a really up-to-date matter as well. – Posted by Marco Inz, Italy
§ Figlia di una vestaglia blu, by Simona Baldanzi (2006). An Italian young writer tells us about the workers world of her country between two different generations. Two different points of view interlace each other in a beautiful story of love. Love for the ethic of work, love for men's history and above all love for a territory: the beautiful mountains of Mugello. – Posted by Fra, Italy